Rifiuti domestici raccolta differenziata termovalorizzatore in casa o bio gas domestico

Vi ricordate il film “Ritorno al futuro quando..DOC gettava i rifiuti nel serbatoio e l’auto si accendeva ?
e poteva anche volare? Immaginate l’invenzione del millennio IL mini-termovalorizzatore domestico. I rifiuti vengono bruciati in casa in una mina centralina termica, questo fornisce energia combustibile per il riscaldamento e per la fornitura anche di energia elettrica, attraverso turbine a vapore. l’IMMAGINE sopra è del tutto fantasiosa ma potrebbe d’are un idea di quanto spazio servirebbe per un condominio di 10 appartamenti in LOFT.
Ho immaginato che possa occupare lo spazio in altezza di circa 4 metri per 4 metri di lunghezza. La dimensione è utile per bruciare qualsiasi cosa e conservando le ceneri poi da stoccare- Ogni anno una abitazione potrebbe produrre al massimo 10 kg di ceneri. Dove stoccarle? Nel prossimo futuro i rifiuti possono essere mandati alla deriva nello spazio con delle sonde o stoccare su altri pianeti nell’attesa di essere riutilizzate.
Ma esiste una tecnologia ancora più sofisticata che è lo smolecolarizzatore, una tecnologia in uso in Germania che pochi ancora conoscono. Possiamo utilizzare anche uno smolecolarizzatore e le plastiche da utilizzare per stampanti 3d domestiche per fare piatti contenitori e oggetti disegnati ; avremmo bisogno poi solo di una stampate 3d in grado di produrre oggetti. occuperebbe un metro cubo.
Le stampanti 3d potrebbero utilizzare le plastiche fuse per realizzare oggetti e contenitori per la casa, e nel prossimo futuro avremo anche stampanti termiche per componenti metallici leggeri come alluminio o leghe metalliche.

https://www.rinnovabili.it/energia/biomassa/impianto-domestico-produrre-biogas-rifiuti/
Dopo questa introduzione “fantasy” e informazioni sugli “smolecolarizzatori” in fase di progetto, intanto qualcuno sta facendo progressi
NON SI CHIAMA WOLF MA RISOLVE PROBLEMI UGUALMENTE BIOGAS DA RIFIUTI DOMESTICI.
Giovane ingegnere yemenita vince il titolo Young Champions of the Earth delle Nazioni Unite con un impianto domestico per la produzione di biogas da rifiuti organici
Un innovativo progetto di un giovane ingegnere yemenita promette di migliorare le condizioni energetiche ed igieniche delle famiglie in Yemen attraverso un impianto domestico per la produzione di biogas.
1. Giovane ingegnere yemenita vince il titolo Young Champions of the Earth 2017 delle Nazioni Unite
Omer Badokhon, un ingegnere chimico di 24 anni, è uno dei sei vincitori del titolo Young Champions of the Earth 2017 delle Nazioni Unite (UNEP). Il suo progetto innovativo mira a migliorare le condizioni di vita delle famiglie in Yemen, affrontando la povertà energetica e la gestione dei rifiuti.
2. Risposta alle esigenze cruciali del Paese
Lo Yemen ha affrontato la distruzione delle infrastrutture energetiche a causa della guerra in corso dal 2015, lasciando molte famiglie senza elettricità. La povertà energetica è un problema grave, ma la situazione igienico-sanitaria è ancora più critica. La guerra ha distrutto i sistemi igienici e idrici, portando a una grave epidemia di colera. La raccolta dei rifiuti è diventata un problema crescente.
3. L’impianto per la produzione di biogas da rifiuti
La soluzione di Badokhon è un impianto domestico per la produzione di biogas da rifiuti organici. Questo progetto è nato mentre Badokhon e altri studenti stavano progettando una discarica cittadina. Hanno scoperto che il recupero del metano richiedeva troppo tempo, quindi ha deciso di creare un sistema più efficiente.
4. Catalizzatore biochimico per il trattamento dei rifiuti organici
Dopo mesi di sperimentazione, Badokhon ha sviluppato un catalizzatore biochimico che accelera il processo di decomposizione dei rifiuti organici. Questo catalizzatore, combinato con camere di fermentazione appositamente progettate, raddoppia la produzione di biogas.
5. Distribuzione gratuita per affrontare il problema del costo
Il principale ostacolo è il costo, con un mini impianto domestico che potrebbe costare fino a 300 dollari, un prezzo proibitivo per molte famiglie yemenite. Tuttavia, Badokhon intende utilizzare il premio UNEP di 15.000 dollari per produrre le prime 50-80 unità e sta cercando il supporto delle Nazioni Unite e di altri investitori per distribuirle gratuitamente.
6. L’importanza del progetto per migliorare le condizioni di vita
Il progetto di Badokhon non solo affronta la povertà energetica, ma contribuisce anche a risolvere i problemi igienico-sanitari legati alla gestione dei rifiuti. La sua innovativa soluzione potrebbe migliorare notevolmente le condizioni di vita delle famiglie in Yemen, che hanno affrontato gravi sfide a causa del conflitto in corso.
7. Una luce di speranza in mezzo alla crisi
In un momento di crisi aggravato dai cambiamenti climatici e dalla guerra, l’iniziativa di Badokhon rappresenta una luce di speranza. Il suo impegno a migliorare la qualità della vita delle persone in Yemen attraverso la produzione di biogas da rifiuti organici dimostra la resilienza e l’ingegno degli individui di fronte alle sfide più difficili.
Retrospettiva ecologica del numero di “termo-valorizzatori attivi in Europa
https://www.archiram.com/Fotonica/UrbaNature/Biotown/index.htm
MAPPATURA DEI TERMO VALORIZZATORI..IN EUROPA ED IN ITALIA.. DOVE SONO ? INIZIAMO LA RICERCA THE CODE – ENERGY IN ITALIA
- Roma avrà un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate all’anno, ispirato al modello di Copenaghen, secondo l’annuncio del sindaco Roberto Gualtieri.
- In Italia, ci sono attualmente 37 termovalorizzatori, principalmente nel Nord del paese, con 26 impianti in Lombardia e 7 in Emilia-Romagna.
- Nel 2020, questi impianti hanno trattato complessivamente circa 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, rappresentando il 74,5% dei rifiuti inceneriti nel Nord.
- Al Centro e al Sud dell’Italia, sono operativi 5 e 6 impianti di termovalorizzazione, che hanno trattato rispettivamente oltre 532.000 tonnellate e più di un milione di tonnellate di rifiuti urbani.
- A livello europeo, l’Italia ha 37 termovalorizzatori, mentre la Francia ne ha 126 e la Germania ne ha 96.
- Nel 2019, gli impianti di termovalorizzazione in Italia hanno trattato 5,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e speciali, producendo energia elettrica e termica.
- Questa energia, di cui il 51% è rinnovabile, è sufficiente a coprire il fabbisogno di circa 2,8 milioni di famiglie.
- A Brescia, l’impianto di termovalorizzazione di A2A è attivo dal 1998 e fornisce teleriscaldamento a più del 50% delle abitazioni, con un alto livello di gradimento tra i residenti.
- Un libro bianco di Utilitalia ha evidenziato che gli inceneritori hanno un impatto limitato sulle emissioni di particolato e altri inquinanti rispetto a altre fonti di combustione.
- L’Italia ha ancora una carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti, con la necessità di costruire oltre 30 impianti tra termovalorizzatori e impianti di compostaggio per raggiungere gli obiettivi di riciclaggio stabiliti dall’Unione Europea entro il 2035.