Minimalismo casa 1/10 la cultura wabi sabi


📁Minimalismo casa 1/10. Esterni ed interni

 

minimalismo architettonico
minimalismo architettonico – immagine che rappresenta un progetto realizzato nell’ambientei di Osaka a partire da un proetto A.I. Da notare il concetto portante che ha istruito la forma. La relazione tra le superfici orizzontali e verticali determina l’armonia tra trasparenze e basi naturali. – l’architettura è essenziale. Spazio per lettura e meditazone – Leorbat designer.

 

Abbiamo effettuato un video introduttivo   sul minimalismo  su Youtube.  Andremo a sviscerare alcuni aspetti già esposti sul nostro canale youtube. Come accennato il minimalismo ha origini giapponesi ed è rintracciabile in diversi contesti culturali.  I concetti accennati nel nostro video sono il wavi-sabi e lo zen. Inoltre sono due codici culturali che hanno influenzato il concetto di pulizia e semplicità unificato  all’eleganza delle strutture.

Indice:

 

 

📁Chiarire gli equivoci.

Bisogna dire che il  MINIMALISMO viene frainteso sia dall’intelligenza artificiale che dai progettisti che si allineano a quello che si vede in commercio. Non esiste infatti un arredamento commerciale minimalista.  La cucina   componibile minimalista non esiste, perchè si tratta di un prodotto   finito.  Se un vostro amico vi invita a casa e vi illustra la sua nuova cucina minimalista e  vi dice anche di che marca , vi sta mentendo.   Il minimalismo non è un prodotto commerciale. Tuttavia il prodotto commerciale finito può avvicinarsi a tale concetto sebbene sia più vicino al “purismo” volumetrico che è molto diverso dal concetto “minimalista”.

Infatti La cultura del wabi-sabi è un concetto giapponese che riflette un’apprezzamento per la bellezza delle cose imperfette, transitorie e semplici. È una filosofia che trova la sua radice nel buddhismo zen e ha influenzato profondamente diversi aspetti della cultura giapponese, tra cui l’arte, la architettura, la ceramica e la poesia. Ecco alcuni punti chiave e riferimenti bibliografici per approfondire:

📁ORIGINI E SCANSIONE DEI CONCETTI

  1. Origini e concetti fondamentali: Il termine “wabi-sabi” ha origini antiche, ma è stato definito e sviluppato nel XV secolo in Giappone, specialmente da figure come il monaco Zen Sen no Rikyū. “Wabi” si riferisce alla semplicità e alla rusticità, mentre “sabi” si riferisce alla bellezza che deriva dall’età e dall’imperfezione. Il wabi-sabi enfatizza il valore del transitorio e del naturale, riconoscendo la bellezza nelle cose che sono imperfette, incomplete e impermanenti.
  2. Influenze zen: La filosofia del wabi-sabi è strettamente legata al buddhismo zen, che promuove la consapevolezza del momento presente e l’accettazione delle cose come sono. Questa influenza si riflette nella semplicità, nella ricerca della perfezione attraverso l’imperfezione e nell’attenzione al momento presente.
  3. Riferimenti bibliografici:
    • “Wabi-Sabi: for Artists, Designers, Poets & Philosophers” di Leonard Koren. Questo libro offre una profonda esplorazione del concetto di wabi-sabi e del suo impatto sull’arte e sulla cultura.
    • “Wabi-Sabi: Further Thoughts” di Leonard Koren. Questo libro approfondisce ulteriormente il concetto di wabi-sabi, esaminandolo da diverse prospettive e applicazioni pratiche.
    • “The Wabi-Sabi House: The Japanese Art of Imperfect Beauty” di Robyn Griggs Lawrence. Questo libro esplora come incorporare i principi del wabi-sabi nella vita quotidiana e nell’ambiente domestico.
  4. Contaminazioni culturali e collegamenti con il Feng Shui: Il wabi-sabi ha influenzato anche altre culture e discipline, tra cui il Feng Shui. Quest’ultimo è un antico sistema cinese di arredamento e posizionamento degli oggetti per massimizzare l’armonia e il flusso di energia positiva (chiamata “qi”) in un ambiente. Anche se il Feng Shui è più orientato verso l’organizzazione spaziale e l’equilibrio energetico, condividono con il wabi-sabi una sensibilità verso la natura, la semplicità e l’armonia.

In sintesi, il wabi-sabi è un concetto profondo e multifaceted che promuove un’apprezzamento per la bellezza delle cose imperfette e transitorie. Originario dal buddhismo zen giapponese, ha influenzato diversi aspetti della cultura e dell’arte, e ha trovato intersezioni con altre discipline come il Feng Shui, evidenziando l’interconnessione tra le diverse tradizioni culturali.

📁Chi era il monaco zen : Sen no Rikyū. ?

Sen no Rikyū è stato un monaco giapponese e una figura di spicco nella storia del Giappone nel XVI secolo. È noto soprattutto per il suo ruolo nella promozione e nello sviluppo della cerimonia del tè giapponese, una pratica nota come “chadō” o “sado” in giapponese. Rikyū è considerato uno dei più grandi maestri della cerimonia del tè nella storia del Giappone e ha avuto un’enorme influenza sulla sua estetica e filosofia.

Le sue idee hanno influenzato profondamente il modo in cui la cerimonia del tè è stata praticata e apprezzata in Giappone, introducendo elementi di semplicità, naturalezza e raffinatezza che riflettevano i principi del wabi-sabi e del buddhismo zen. Rikyū ha enfatizzato l’importanza di essere presenti nel momento e di apprezzare la bellezza nelle cose semplici e naturali. La sua filosofia ha avuto un impatto duraturo sulla cultura giapponese, influenzando non solo la cerimonia del tè, ma anche altre forme d’arte e aspetti della vita quotidiana.

Nonostante la sua grande influenza, la vita di Rikyū è stata segnata da tragiche vicende. È stato coinvolto in dispute politiche e feudali e alla fine è stato costretto a commettere seppuku (il suicidio rituale dei samurai) nel 1591, su ordine del suo signore, Toyotomi Hideyoshi. La sua morte è stata un evento significativo nella storia della cerimonia del tè e ha aggiunto un’aura di tragica grandezza alla sua figura.

 

📁Una sequenza immagini nostro profilo instagram 

Nel nostro profilo instagram abbiamo pubblicato una sequenza descrittiva che potrebbe aiutarvi a capire molto velocemente  i concetti. Le fonti sono presenti  qui a pie di Pagina ma  ci sono altre fonti biliografiche nel profilo IG.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da A.Rossi (@leorbat_mei_arkitecture)

 

  📁RELAZIONE TRA MINIMALISMO CON ARCHITETTURA ORGANICA OCCIDENTALE DI FRANK LLOYD WRIGHT

 

frank lloyd wright
frank lloyd wright – connesso con il minimalismo di matrice zen

Il minimalismo è  una delle matrici dell’architettura organica di Frank Lloyd Wright, senza ombra di dubbio. Inoltre  prima di indirizzarvi sugli articoli e pagine di riferimento  dobbiamo capire una cosa. La relazione che  intercorre tra il buddismo zen e l’architettura minimalista ed il buddismo tibetano.

Dalla costruzione dei loro templi troviamo degli elementi portanti ed unificanti le due teorie con quella occidentale organica. La contaminazione ha creato  le novità  che spesso tardano a presentarsi a causa delle divisioni concettuali che non hanno ragione d’essere.

Urgono alcuni cenni sul buddismo zen  e la sua fonte spirituale.

 

 

 

 

 

  📁CENNI E CONNESSIONI TRA BUDDISMO ZEN MINIMALISMO E L’ARCHITETTURA ORGANICA.

Buddismo Zen: Il buddismo zen è una forma di buddismo che enfatizza la meditazione (zazen) e la ricerca della saggezza attraverso l’illuminazione diretta, piuttosto che attraverso l’insegnamento dottrinale o il ragionamento intellettuale. Originatosi in Cina durante il periodo Tang (VII secolo), si è poi sviluppato ulteriormente in Giappone, dove ha avuto una notevole influenza culturale.

Alcuni punti chiave del buddismo zen includono:

  1. Meditazione Zen: È al centro della pratica, con l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza e raggiungere l’illuminazione.
  2. Enfasi sull’esperienza diretta: Piuttosto che sull’insegnamento concettuale, il buddismo zen incoraggia l’esperienza diretta della realtà.
  3. Satori: L’illuminazione improvvisa, un momento di comprensione profonda e trasformazione interiore.
  4. Maestri Zen: Il buddismo zen è spesso trasmesso da maestro a discepolo attraverso una relazione personale diretta.
  5. Arte e pratiche quotidiane: L’arte, la cerimonia del tè, il giardinaggio e altre attività quotidiane sono considerate vie per la pratica spirituale.

Relazione con l’architettura di Frank Lloyd Wright: Frank Lloyd Wright, celebre architetto americano del XX secolo, era noto per la sua filosofia organica, che vedeva l’architettura come parte integrante del paesaggio circostante e della vita umana. Alcuni studiosi hanno suggerito che vi siano delle affinità tra la filosofia zen e l’approccio di Wright all’architettura. Entrambi enfatizzano l’importanza dell’esperienza diretta, dell’armonia con la natura e della semplicità essenziale.

Wright era anche influenzato dall’estetica giapponese, che è stata plasmata in parte dal buddismo zen. Si dice che Wright abbia apprezzato l’eleganza e la semplicità del design giapponese, che spesso rifletteva una sensibilità zen.

La visualizzazione di stampe cinesi  sola non  dimostra una diretta influenza del buddismo zen sul lavoro di Frank Lloyd Wright. In ogni caso  la sua filosofia organica e la sua estetica raffinata condividono alcune similitudini con i principi zen, suggerendo una possibile connessione tra i due.

Per ulteriori approfondimenti sull’argomento, potresti consultare:

  • “Zen and the Art of Motorcycle Maintenance” di Robert M. Pirsig, che esplora i concetti di qualità e esperienza diretta.
  • Frank Lloyd Wright: An Autobiography” di Frank Lloyd Wright, per una visione diretta della filosofia dell’architetto.
  • “The Zen of Creativity: Cultivating Your Artistic Life” di John Daido Loori, che esplora il legame tra zen e creatività.

 

L’auterevole presenza dell’architetto autodidatta ( come del resto Wright ) Tadao Ando dal giappone ha gettato nuova luce sulle potenzialità interpretative del Minimalismo.  La sua interpretazione ha aperto la strada a un modo di concepire il progetto della casa con, nuove configurazioni spaziali. Le forme strutturali di Ando hanno ridotto all’essenziale gli elementi dell’architettura domestica e di altre funzioni.

Il nostro video del canale youtube governato dall’intelligenza artificiale consente di vedere più di un idea ed uno spunto di cui è interessante lo sviluppo di una delle case impostate. La scelta del prompt in ogni caso richiede, uno sforzo progettuale ragione per cui non viene rivelato.

 

 

we furbacchione non scopiazzare le mie pagine furbastro

Torna in alto