LE 10 CASE PIU FAMOSE DEL MONDO

LE 10 CASE PIU FAMOSE DEL MONDO : GLI EDIFICI I PROGETTISTI E LE RELATIVE RETROSPETTIVE.

Le 10 case più famose del mondo è nella sezione del nostro portale che si occupa di  esaminare a partire dalle 10 case più famose del mondo, gli edifici che hanno fatto la storia dell’architettura moderna e contemporanea. Non è possibile metterle in ordine di importanza cosi le abbiamo messe in ordine di data decrescente. Dalla più recente alla più vecchia. Questo in base alle fonti autorevoli della letteratura scientifica delle riviste  e riviste tecniche. Tutto secondo fonti web, google, openai ed il resto. Poi esporremo il nostro elenco in base al nostro esame e il nostro “dizionario” ( in costruzione)

case famose
case famose? e perchè non la tua? scrivici su progetti@archiram.com oppure segui il link dell’immagine per scoprire di più

 

10 case più famose del mondo, in base alla data di costruzione, con il nome dell’architetto che le ha progettate:

  1. Vanna Venturi House – Chestnut Hill, Pennsylvania, Stati Uniti (1964) – Robert Venturi
  2. Farnsworth House – Plano, Illinois, Stati Uniti (1951) – Ludwig Mies van der Rohe
  3. Glass House – New Canaan, Connecticut, Stati Uniti (1949) – Philip Johnson
  4. Eames House – Pacific Palisades, California, Stati Uniti (1949) – Charles e Ray Eames
  5. Fallingwater – Mill Run, Pennsylvania, Stati Uniti (1936-39) – Frank Lloyd Wright
  6. Casa Malaparte – Capri, Italia (1938) – Adalberto Libera
  7. Villa Savoye – Poissy, Francia (1931) – Le Corbusier
  8. Maison de Verre – Parigi, Francia (1932) – Pierre Chareau e Bernard Bijvoet
  9. Robie House – Chicago, Illinois, Stati Uniti (1910) – Frank Lloyd Wright
  10. Casa Batlló – Barcellona, Spagna (1906) – Antoni Gaudí.

 

LE FONTI  ?

La scelta di queste case, si fonda sulla “prova del tempo”. Quando edifici riescono a superare la prova del tempo, allora divengono importanti. Diciamo che per un progettista, il fatto di realizzare edifici di caratura ed estetica eccellente, che durano decenni e non vengono demoliti è motivo di “successo”. Se poi a tale successo si aggiunge la celebrità, si entra in un alveo di “importanza” storica. Chi vi scrive diciamo che si è tolto qualche soddisfazione, ma ne parleranno i posteri.

 

VANNA VENTURI HOUSE!

Per ciò che riguarda la casa Venturi : https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_di_Vanna_Venturi   abbiamo selezionato 3 fonti :

Un premio annuale conferito dall’American Institute of Architects a singoli progetti realizzati negli USA che “abbiano resistito alla prova del tempo dai 25 ai 35 anni”.

https://www.archdaily.com/62743/ad-classics-vanna-venturi-house-robert-venturi

https://www.archweb.com/architetture/opera/Vanna-Venturi-House/

 

Glass House – New Canaan, Connecticut, Stati Uniti (1949) – Philip Johnson

https://it.wikipedia.org/wiki/Glass_House

Kenneth Frampton, Glass House, in Capolavori dell’architettura americana: la casa del XX secolo, Rizzoli, 2002, p. 106, ISBN 8874230524.

Philip Johnson Glass House, su preservationnation.org, National Trust for Historic Preservation, 2009.

https://savingplaces.org/places/glass-house

 

 

Eames House – Pacific Palisades, California, Stati Uniti (1949) – Charles e Ray Eames

https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Eames

Questo architetto fu epico, uno dei pochi che facevano quello che volevano. Anti-accademico e di fatto espulso dalle accademie si cita da una fonte autorevole : “Studiò architettura alla Washington University a St. Louis. Propose ai suoi professori lo studio dell’opera di Frank Lloyd Wright ma, dapprima dissuaso dall’intento, fu poi espulso dalla scuola in quanto – si legge nel commento di uno dei professori – “il suo punto di vista era troppo moderno”.

Sito delle organizzazioni Eames Office e Eames Foundation, su eamesoffice.com.

Library of Congress exhibit, su loc.gov.

https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g32655-d677151-Reviews-Eames_House-Los_Angeles_California.html

 

Fallingwater – Mill Run, Pennsylvania, Stati Uniti (1939) – Frank Lloyd Wright.

Ritengo che questa casa sia la regina, delle più importanti case. l’ ho messa in questo elenco che finisce ai primi anni 60 ed inizia all’inizio del 900, ma dovrebbe

stare nel 2001, ergo all’inizio del nuovo millennio. La storia di questo progetto è complessa ed affonda le radici in  Expo Chicago 1933. In un articolo ho esaminato il terreno di coltura del progetto. Il secondo ping back è interessante aprilo e leggilo.

Falling Water - la casa sulla cascata
Falling Water – la casa sulla cascata

 

 

 

ANNO DI COSTRUZIONE DELLA CASA SULLA CASCATA DI WRIGHT 1936

 

LA PRIMA CASA A ZERO EMISSIONI COSTRUITA

Terza Fonte :

Expo Chicago 1893 – 1933 eventi che precedono la costruzione di Falling Water 1936

 

ITALIA : CASA MALAPARTE

Niente male questo progetto italiano.

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Malaparte

Curzio Malaparte, su capridream.com, Capri Dream (archiviato dall’url originale il 9 aprile 2010).

https://www.capri.it/it/e/villa-malaparte-tra-mito-e-cinema

 

CURZIO MALAPARTE :

Malaparte, a writer, journalist, essayist, playwright, and poet from Italy, hailed from Prato, Tuscany, where he was born on June 9, 1898, into a wealthy family of German origins. Having fought in World War I, he earned recognition and decorations for his bravery despite being wounded. Abandoning his engineering studies in Rome, he embarked on a path to become a writer. During the 1920s and 1930s, Malaparte achieved notoriety through his literary and journalistic works, which delved into topics such as fascism, war, and contemporary society. Concurrently, he actively participated in the Italian Communist Party and collaborated with esteemed Italian literary magazines of that era.

His most famous novel, “The Skin,” was published in 1931 and is set during the liberation of Naples in 1943. The book was criticized by fascist authorities, and Malaparte was forced to leave Italy and went into exile on the island of Capri. After the end of World War II, Malaparte returned to Italy and continued to write novels, essays, and plays. He died of lung cancer on July 19, 1957, in Rome.Malaparte is considered one of the most important Italian writers of the 20th century, thanks to his innovative approach in expressing his social and political critiques through literature.

RETROSPETTIVA : CURZIO MALAPARTE 

Malaparte era uno scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo e poeta italiano. Nato come Kurt Erich Suckert a Prato, in Toscana, il 9 giugno 1898, da una famiglia benestante di origini tedesche. Ha combattuto nella prima guerra mondiale, dove è stato ferito e decorato per il suo valore. Successivamente ha studiato ingegneria a Roma, ma ha abbandonato gli studi per diventare uno scrittore. Negli anni ’20 e ’30, Malaparte ha guadagnato notorietà per i suoi scritti letterari e giornalistici che affrontavano temi come il fascismo, la guerra e la società contemporanea. Era anche un membro attivo del Partito Comunista Italiano e ha collaborato con importanti riviste letterarie italiane dell’epoca.

Il suo romanzo più famoso, “La pelle”, è stato pubblicato nel 1931 ed è ambientato durante la liberazione di Napoli nel 1943. Il libro è stato criticato dalle autorità fasciste e Malaparte è stato costretto a lasciare l’Italia ed esiliarsi sull’isola di Capri. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Malaparte è tornato in Italia e ha continuato a scrivere romanzi, saggi e opere teatrali. È morto il 19 luglio 1957 a Roma a causa di un tumore ai polmoni. Malaparte è considerato uno dei più importanti scrittori italiani del XX secolo, grazie alla sua capacità innovativa di esprimere le sue critiche sociali e politiche attraverso la letteratura.

CENNI SULLA CELEBRITA’ DI CASA MALAPARTE. 

La Casa Malaparte è stata utilizzata come location per il film del 1963 “Il disprezzo” diretto da Jean-Luc Godard e interpretato da Brigitte Bardot e Michel Piccoli. La casa appare in molte scene del film ed è diventata famosa per la sua architettura unica e per la spettacolare posizione sulla scogliera di Capri. Vi risparmio il trailer del film , che è agghiacciante, ma ecco un fermo immagine.

 

Casa Malaparte Fermo immagine film :
https://www.youtube.com/watch?v=wzXN3Te_WXU fermo immagine film ” Il disprezzo” 1963 – Il disprezzo (Le Mépris) è un film del 1963 scritto e diretto da Jean-Luc Godard e tratto dall’omonimo romanzo del 1954 di Alberto Moravia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Villa Savoye – Poissy, Francia (1931) – Le Corbusier

Ville Savoye,  nel 1931, fu il manifesto emblematico del Cubismo, con una assenza quasi totale di integrazione con la “natura”; l ‘edificio mirava al distacco dalla terra e non alla sua integrazione. L’abitazione, fu commissionata dai coniugi  Savoye nel 1928. La funzione abitativa era prevista come casa vacanze, lo stesso  per quasi tutte le altre case che hanno inciso nella storia dell’architettura moderna e contemporanea. Era come se le case per il tempo libero, potevano esprimersi nella libertà espressiva in quel periodo, di conseguenza, erano “consentite”. non voglio dire che la casa Robie non lo fosse ma i progetti “cardinali” le pietre miliari  ( corner stone) lo erano.  Da una parte Fallingwater, esprimeva le necessarie dinamiche della libertà, e

Ville Savoye che esplorava una nuova forma d’arte, ergo un nuovo linguaggio,  secolarizzato. Mentre nella casa sulla cascata , il “creato” era ancora vicino all’uomo ( il giardino dell’eden) la casa giardino , la casa nel giardino, la casa dentro una cascata, sebbene fosse, già attivo il processo di secolarizzazione negli Stati Uniti,  tuttavia, fu più lento e Wright evidenziava  una resistenza. In questo senso Ville Savoye era più moderna. Casa Kaufmann fu più “organica”, ma essendo più organica oggi è da considerare più moderna, perché è in corso il processo di inversione della secolarizzazione, nel senso del ritorno alla natura, che biblicamente definibile come primo atto creativo del Dio monoteista.

L’architettura di Wright? l’architettura reazionaria protestante, l’architettura di Le Corbusier ? razionale e secolarizzata.

FONTI

https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Savoye

  • Le Corbusier et Pierre Jeanneret, Willy Besiger, Oeuvre complete de 1929-1934, Zurich, Les editions d’architecture, 1947.
  • https://www.france.fr/it/attualita/articolo/corbusier-patrimonio-mondiale-dell-umanita

 

8 ) Maison de Verre – Parigi, Francia (1932) – Pierre Chareau e Bernard Bijvoet.

Questa casa è di straordinaria originalità e rivisitarne il linguaggio oggi sarebbe molto interessante.  Il primo modernismo è il  linguaggio utilizzato. I materiali di base, sono , l’acciaio , il vetro, ed il mattone di vetro. Oggi sarebbe il vetro-cemento ma quel tipo di mattone vetro è nettamente più elegante; lamiera perforata e gli interni con lampade industriali pesanti e dispositivi meccanici. Il progetto nasce da un lavoro in team i cui principali protagonisti furono Pierre Chareau ( designer di mobili di interni ) e Bernard Bijvoet, architetto Olandese che lavorava a Parigi nel 1927 ).

Architettura metalmeccanica

La presenza di Louis Dalbet, aveva dato un tono loft industriale a tutto, perché era un artigiano metalmeccanico. La compresenza di più mestieri aveva generato una pluralità coniugata di segni che si sono poi armonizzati grazie alla dominanza strutturale dell’acciaio e l’uso del vetro nella facciata. Inizia la cultura del   traslucido, e delle dinamiche di flessibilità nello spazio interno.  Quindi, quando vi presentano, pareti in vetro cemento come se fossero cose innovative, smentite subito presentando l’originale. Guardate che è pieno di fanfaroni nel manuale delle giovani “markette”.

Nella ricerca di un immagina recente degli interni di tale luogo, ho trovato questa che mi sembra molto interessante, che trovate in questa rivista  ( ELLEDECOR ) https://www.elledecor.com/it/people/a22559838/pierre-chareau-biografia-opere/

(l’articolo abusa del processore )

Esiste una fonte molto interessante invece dove un intero sito internet è dedicato a questo edificio.

https://maisondeverrep3.wordpress.com/

Maison de Verre
Maison de Verre

 

FONTI:

 

 

ROBIE HOUSE – FRANK LLOYD WRIGHT

 

La Robie House ha  un background curioso ed interessante, in pieno stile protestante ( occhio per occhio) e dai forti connotati “karmici” come direbbero alcuni studiosi di “spiritualità”. Un capolavoro, realizzato tra il 1908 ed il 1910, che ancora oggi parla al futuro. Nel luogo, la differenza tra tale opera architettonica che parla all’uomo ed alla sua anima si nota immediatamente. Una  volta ” un cretino rossiano” mi disse : ” e allora se tutte le case fossero cosi”…distrussi la sua scrivania con quella seggiola da bar acli che aveva in ufficio e lo mandai a fare in culo con una soddisfazione enorme.  Ancora oggi quelli che postano immagini di progetti di Aldo Rossi sollevano in me la peggiore bestia  feroce. Impossibile trovare ciò che sia più anti -architettonico di quella squallida edilizia posticcia. Nemmeno Philippe Johnson è caduto cosi in basso.

Ma i peggiori sono quelli che credendo di fare qualcosa di moderno, scambiano l’edilizia commerciale con quelle case, realizzando degli aggetti traditi dai peggiori infissi in alluminio anodizzato o peggio ancora in PVC.  Di aziende oggi che fanno infissi su misura in legno ce ne sono dozzine. Eppure si limitano a progettare facciate da bottega coop o despar, come si dice come “nei “pegghiori” bar di Caracas.  Un solo progettista per un solo progetto. Invece vedo in giro gente che per concludere progetti “contemporanei” impiegano 6 o 7 professionisti. Ah forse sono impiegati a farsi i selfie nei locali con il politico di turno, perché una leccata di culo non si nega a nessuno per ottenere incarichi e allora per concludere una casetta da 200 mq impiegano anni e  più di un professionista.

DOVE – E LA CATALOGAZIONE ACCADEMICA

La posizione di questo edificio è Chicago Illinois al 5757 South Woodlawn Avenue., affidata oggi al National Historic Landmark, appartiene all’epopea della Prairie School.  Il padre di tale progetto fu Frank Lloyd Wright. Il fatto che molti di questi gioielli oggi siano affidati ad organizzazione di preservazione , la dice lunga sull’incapacità delle generazioni successive , che hanno perso le capacità luminari dei predecessori, o forse si sono rivolti a livelli diversi. Difficile pensare a un livello che vada oltre questo esemplare di futuro. Detto questo , noi continueremo a provarci. Le accademie e le enciclopediche on line  espongono stronzate catalogando questo progetto nelle Prarie School. Cosa volete che vi dica? devono fare delle cattedre per aprire la strada a nuovi docenti. Bestemmiano anche gli americani. Non credete?

C’è una curiosità e si trova nel libro per bambini di Blue  Balliet, dal titolo ” IL CODICE WRIGHT” ( THE WRIGHT3).  La trama si fonda su misteri associati alla Robie house. All’interno di questi stupidi ragionamenti accademici, ancora circolano parziali capacità di comprendere i progetti di Wright condendo tutto con stralci del suo pensiero. La Robie House è Ben descritta dallo Stesso Wright, in un luogo di cui poi discorreremo e da Bruno Zevi, di cui poi  discuteremo.

Hanno il vizio di descrivere i progetto con un livello accademico 1.  Possiamo migliorare il livello accademico, portandolo a livello almeno 2? / tornate su questa pagina o andate al link dedicato  ( work in progress) .

FONTE BASE ACCADEMICA SCARNA E SCHEMATICA

https://it.wikipedia.org/wiki/Robie_House

Robie House, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata

Fonti successive : ( under construction ).

Nella area ad accesso libero della “Britannica”  https://www.britannica.com/topic/Robie-House , non viene indicato che la casa appartiene alla Prarie School ma alle Prarie House come meglio le aveva indicate Bruno Zevi. Si tratta di una fase in cui le case erano localizzate attorno alla sede di Wright.  Prima che si spostasse sulla costa pacifica. Non dimentichiamo che l’ultima casa realizzata da Wright fu in Oregon.  ( Portland- Gordon house) .

Il cliente era un imprenditore caparbio e geniale, realizzava biciclette ed automobili. Nel progetto aveva bisogno e necessità di avere un ambio garage per 3 auto, questo era un fatto estremamente raro per l’epoca negli Stati Uniti. Cosa che modificava necessariamente il progetto con specifiche caratteristiche. Il lotto era composto in realtà dalla coagulamento di 3 lotti urbani. In Italia..sarebbe in PL ( Piano di lottizzazione ) che viene accorpato e di cui si utilizza tutta la superficie per trasferita tutta la volumetria in un solo progetto ( dato da specificare meglio ma per ora possiamo accontentarci.

ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO

Il lotto consentiva una impostazione, con forti livelli di orizzontalità composta. La casa tecnicamente sarebbe composta da tra livelli di cui tutta via non ci si accorge, perché nessun livello è sovrapposto. Il concetto che sta alla base di quasi tutte le case di Wright è la rarefazione dalla base  terrestre alla leggerezza  verso l’alto. La pesantezza delle basi spinge percettivamente gli aggetti verso l’altro rendendoli solidi ma leggeri e snelli. Cosa non visibile nei tentativi di imitazione che impostori che si auto – definiscono contemporanei e scimmiottano  Wright copiandone lo stile e senza pensare al rapporto di base; cosa è il rapporto di base?  Dove abbiamo letto tale ragionamento?

Colui che ci  ha azzeccato, era Bruno  Zevi. Quella casa esprime due concetti in modo eccellente: Flow e Continuum . Flusso e continuità. Non ci sono pareti  interne  che  finiscono ad angolo retto, non ci sono gabbie o percezione edile di gabbia. Non fatevi ingannare dalle proposte di “archiram progetti”. Quelle sono impostazioni “meta-progettuali” ( nulla  che faccia riferimento al meta-verso)  che ancora devono essere slegate.  Spazio continuo, flusso e , diaframmi interni. Progettazione degli spazi interni non è su misura. Il concetto “su misura”  viene esposto, per rendere accessibile il concetto che si avvicina a quel tipo di realizzazione. Nessuno in quelle squallide  fonti standard parla di “architettura organica” e viene trattata, sistematicamente, senza usare il cervello. Si dimenticano che casa Robie è uno splendido esemplare di architettura organica. Il ragionamento continua nel prossimo di 9/10 articoli in correlazione con la pagina.

La casa attualmente è “Patrimonio dell’umanità” ed è gestita dalla Frank Lloyd Wright Preservation Trust, ed ha  ottenuto un buon restaro di conservazione al giro del secolo.

Robie House
Robie House Frank Lloyd Wright

 

 

10 ) CASA BATTLO’  – ANTONIO GAUDI – 1906 –

Pare che anche questo edificio sia, tra i più famosi del mondo. Probabilmente apparso anche in qualche film. Presente in numerosi documentari. Sempre presente in tutti gli apparati divulgativi. Anche questo considerato Patrimonio Umanità. Si trova a Barcellona.Antonio Gaudì, viene considerato dai sistemi accademici , uno dei massimi esperti del “modernismo catalano”. Probabilmente lui nemmeno lo sapeva. In realtà Gaudì si è ispirato alle forme  della natura.

Un cenno su come ha iniziato Antonio Gaudi, poi rimandiamo tutto all’articolo preposto. I problemi di salute giovanili e le ristrettezze economiche, non gli consentivano una zona di “comfort”. Nessuna accademia architetturale a Parigi, ma la scuola di Reus, dove il Giovane  Gaudì era in grado di stupire i colleghi con il suo talento naturale; un solo percorso. Non un doppio percorso dove, doppie università, non avrebbero prodotto nulla. Egli sbalordiva i colleghi con i suoi disegni. Dopo la scuola di Reus, iniziava a studiare  nella scuola di Llotja, a Barcellona, che non fu una scuola di architettura ma d’arte , dove all’interno certamente si studiano anche le opere di architettura.  Si tratta di una scuola d’arte e di disegno. Non una scuola per costruttori. Questo spiega perché le realizzazioni di Gaudì sembrano dei “disegni d’arte realizzati” a dimostrazione che <<l’artitettura>> esiste. Possiamo disegnare putrelle d’acciaio e poi costruirle? certo. Il mestiere dell’architettura  costruttiva, non deriva dal disegnatore ma dalla sua “memoria”.

COME GAUDI è ARRIVATO ALLA COMMITTENZA

L’artista intercetta la costruzione se incontra il “cliente”, il “mecenate”. Questo accade se il tuo lavoro si vede. Se il tuo lavoro non si vede, il mezzo per realizzare l’opera “non ti viene a cercare da solo”. Informatevi qui https://it.wikipedia.org/wiki/Escola_de_la_Llotja – Gaudi non ha mai frequentato scuole di architettura ma la conosceva. Gaudì aveva frequentato studi di progettazione?   Dopo non aver frequentato alcuna scuola di architettura ma solo una scuola d’arti applicate e di disegno e dopo il servizio militare svolto tra il 1874 ed il 1879 e dopo essersi “diplomato” nel 1878, entrò in contatto con i seguenti “costruttori”: Joan Martorell-Josep Fontserè- Francisco de Paula del Villar y Lozan- Leandre Serrallach ed Emili Sala Cortes.  attenzione costruttori? non architetti? ma cosa dice wikipedia? possibile che non sappiano altro? fanno un elenco di generici costruttori?  mai uno studio di ingegneria mai uno studio di architettura?

Ci sono dettagli sul passaggio agli studi artistici e dagli studi artistici ad attività costruttive che sono estremamente suggestivi ma li stiamo esaminando per determinarne le fonti corrette. Quello che abbiamo visto fino ad ora non ci convince molto. Inoltre nessuno ha ancora detto “come” Gaudì entra in contatto con i costruttori di cui sopra e perché vi entra in contatto? I dati biografici che ci sono in rete che fanno riferimento a specifiche fonti,  indicano come Martorell fosse un mentore di Gaudì ma nessun sa dire “come i due personaggi siano entrati in contatto”

 

ARCHITETTI DI CARRIERA POLITICA MA NON  GAUDI’

Torniamo a sottolineare che la tendenza che viene venduta oggi da architetti che hanno fatto carriera attraverso al scorciatoia politica,( ed in Italia accade dagli anni 80 ergo da quando i socialisti lavoravano con gli architetti e viceversa) di pensare al rapporto architettura e natura, viene attivata alla fine del ‘800 e non alla fine del ‘900. 

Continuano a vendere come  novità qualcosa che fu già introdotto all’inizio del secolo scorso. Il problema è che si utilizza l’ignoranza  della popolazione e l’incapacità dei giornalisti di conoscere la ben che  minima cognizione di storia dell’arte, affidando a critici d’arte sdoganati nelle varie spazzature mediatiche, che non centrano un emerito cazzo con l’architettura, l’arte ed il futuro.  Oggi in città come Milano raccogliamo i frutti.  Gaudì  fu  un interprete in Spagna della libertà espressiva a partire dall’indagine verso la Natura.  Gaudì inizio la sua “carriera” non leccando i piedi ai politici ma andando a fare gavetta  per diversi costruttori architetti o considerati tali.

L’esperienza era di bottega, non di “loggia” pre impostata  o imposta da sistemi avanzati monopolistici o multinazionali della comunicazione o del sistema immobiliare. Joan Martorell, ebbe modo di ottenere assistenza al lavoro da parte di Gaudì. Poiché sia Gaudí che Martorell erano attivi nell’ambito dell’architettura catalana dell’epoca, è probabile che si siano incrociati in contesti professionali o accademici. Potrebbe essere avvenuto attraverso raccomandazioni o connessioni all’interno della comunità architettonica di Barcellona. Su come si siano incontrati, è difficile stabilirlo, perché nessuno ne ha fatto una cronaca dettagliata. Ma è lecito immaginare che le dinamiche siano state molto simili al modo in cui Wright trovò un primo  impiego presso Sullivan a Chicago.

ANEDDOTI PERSONALI

Il gesto di far vedere dei disegni e proporsi, cosa che non potevano fare tutti fu una strategia utilizzata da molti ma non da tutti. Ergo su 4 raccomandati passava chi pur essendo raccomandato, aveva qualcosa da offrire. Gli imbecilli certamente non passavano. Mi spiego con un aneddoto. Quando chi vi scrive entrò in collaborazione con  l’architetto Willi Ramstein di San Gallo, presso il suo ufficio di Via Soperga 40 o forse era il 41 a Milano, presentò numerosi disegni. Dall’osservazione di disegni egli disse a chi sta scrivendo ora,  di accomodarsi al piano interrato per iniziare a lavorare. Qualche mese più tardi di quel 1992 si presentò direttamente nel semi interrato un tizio per chiedere di lavorare , ma non aveva con se alcun disegno. Venne sbattuto fuori immediatamente.

Altri pezzi di merda raccomandati sul piano politico vennero mandati nel medesimo studio ma vennero sbattuti fuori immediatamente. Oggi  qualche pezzo di merda vince concorsi e si affanna a rubare clienti su internet a concorrenti denigrandoli nei news group ma si tratta di piccole puttane accademiche meno utili di una gallina senza culo. La cosa ridicola è che questi sudici individui, mandano in giro “finti clienti” riconoscibili dalla puzza.

Tornando a Gaudì – Purtroppo, non ci sono fonti disponibili che indichino in modo preciso come sia avvenuto il contatto iniziale tra Gaudí e Martorell. La loro collaborazione si sviluppò nel corso del tempo, con Martorell che fornì a Gaudí un’opportunità di apprendistato e un’importante guida nel suo percorso professionale.

Ma torneremo sull’argomento.

CONCLUSIONI:

L’architettura non è per tutti, è per chi se la può permettere, argomenti dozzinali del tipo ” la casa bella è dove sei a tuo agio anche in una panchina o una latrina comunale” è di chi dovrebbe andare a fare il pagliaccio a Zelig e non discorrere di architettura. Allora fai il pagliaccio  non l’architetto.

 

 

we furbacchione non scopiazzare le mie pagine furbastro

Torna in alto