Case moderne esterni immagini – Chicago
Cosa è una casa moderna?
Una casa è moderna quando la sua configurazione, il suo progetto, la sua impostazione e la sua costruzione dipendono dall’architettura moderna e l’architettura moderna è il risultato di un progetto che mai si era fatto prima del medesimo. Ergo deve essere una cosa “nuova”, qualcosa appunto che non si era realizzato prima di quel momento.
cosa è l’architettura moderna ?
Definizione del dizionario di architettura Archiram :
L’architettura moderna è quell’insieme di realtà costruita ed in progetto, che si affrancano dai codici e dagli stili del passato. In alcuni casi riformulano il passato rimodellandolo in un modo che non era mai stato fatto prima. Tutti sono capaci di fare una scatola con dei buchi ed un tetto, ma quella non solo non è architettura moderna, ma non è nemmeno architettura , si tratta di edilizia. Dove sta la differenza ? la differnza sta nel “processo”. Ora scomponiamo al locuzione “architettura” è il dermine “moderna” o moderno.
Architettura . Etimologia termine :
Da dove deriva il termine ARCHITETTURA?
Etimologia:
Il termine “architettura” ha radici profonde, ed è un bellissimo esempio di come una parola possa portare con sé significati che vanno oltre la semplice costruzione di edifici.
Deriva dal latino architectūra, che a sua volta proviene dal greco antico ἀρχιτεκτονία (architektonía), composta da:
ἀρχι- (archi-): che significa “principale”, “capo”, “colui che comanda”
τέκτων (téktōn): che significa “costruttore”, “artigiano”, “falegname”
Quindi, ἀρχιτέκτων (architéktōn) era letteralmente “il capo costruttore”, “il maestro d’opera”. Da lì si è evoluto in latino come architectus, e poi nell’italiano medievale come architettore, fino a giungere all’attuale architettura, che indicava sia l’arte di progettare edifici sia la scienza del costruire.
Ma se vogliamo andare ancora più in profondità, la parola téktōn è antichissima, con radici indoeuropee (tek-, legata al concetto di “intrecciare”, “creare con le mani”), che troviamo anche in parole come “tecnica”, “tecnologia” e perfino in “testo” (che originariamente era un “tessuto” di parole).
Quindi, architettura racchiude l’idea di comandare la tecnica, guidare l’atto creativo: non solo costruire, ma dare forma al mondo, armonizzando pensiero, materia e spazio.
Ora analiziamo il termine “MODERNA” O “MODERNO”
Il termine “moderno” ha radici latine: deriva da “modernus”, una parola tardo-latina formata da:
“modo”, che significa “ora”, “appena”, “recentemente”
il suffisso “-ernus”, che indica appartenenza al tempo (come in paternus, “del padre”)
Quindi “modernus” significava letteralmente “appartenente al presente”, “del momento attuale”.
Ma andando ancora più a fondo, il latino “modo” proviene dall’indoeuropeo med- o mod-, radice che esprime misura, limite, forma, ed è connessa a parole come modus, modificare, modulazione, ma anche all’idea di equilibrio e adattamento.
Quindi moderno, in senso etimologico profondo, non è solo “ciò che è recente”, ma ciò che si misura sul presente, che nasce per rispondere a un’epoca, a un’esigenza viva, non ereditata.
Moderno è quello che appartiene al presente, ma cosa è il presente? In architettura, può essere espresso nel senso della contemporaneità o addirittura nel momento della progettazione.
Nell’architettura moderna infatti , l’istante il presente l’intuizione è più importante della ricerca del passato. Il progetto moderno nasce da sensazioni intuitive. Successivamente si razionalizza il progetto magari andando a razionalizzarne le parti , utilizzando “la memoria”, ma mai il moderno è posticcio. Ci si può divertire tuttavia a costruire metodologie “retoriche” ma questa è un altra storia di cui parleremo in un altro momento.
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Ora descriviamo questa ipotesi di progetto ambientata ad Oak Park Chicago. :
Questo progetto racconta un’architettura che non si limita a occupare lo spazio, ma lo interpreta, lo reinventa, lo plasma in una narrazione dinamica. La facciata si presenta come un manifesto dell’antigeometria, dove le linee rette convivono con curvature scultoree, in un equilibrio instabile che stimola la percezione e invita alla scoperta.
L’elemento curvo sulla destra non è un capriccio formale: è un gesto plastico, quasi musicale, che rompe la rigidità del telaio compositivo. Il cemento non è freddo né brutale, ma caldo nella sua sincerità materica, accarezzato dalla luce che scorre lungo le superfici e ne sottolinea la tattilità. Le grandi vetrate non separano interno ed esterno, ma li fondono, lasciando filtrare le ombre degli alberi e le sfumature del cielo all’interno della casa, creando un ambiente dove la natura diventa protagonista silenziosa.
L’automobile parcheggiata sotto il volume sospeso non è un dettaglio banale: rivela una compressione spaziale pensata, una tensione tra massa e vuoto che coinvolge il visitatore sin dall’ingresso. È un invito a leggere l’architettura non come una sequenza di piani e funzioni, ma come un’esperienza, un percorso visivo e corporeo.
Questa casa non si guarda: si attraversa con lo sguardo, con il corpo, con la mente. Cambia sotto la luce del giorno, si trasforma la sera, pulsa di vita. Non è statica, non è monumento: è atto espressivo, è spazio che parla.
This project tells a story of architecture that doesn’t merely occupy space—it interprets it, reinvents it, shapes it into a dynamic narrative. The facade stands as a manifesto of anti-geometry, where straight lines coexist with sculptural curves in a precarious balance that stimulates perception and invites discovery.
The curved element on the right is not a formal whim: it is a plastic gesture, almost musical, breaking the rigidity of the compositional frame. Concrete is not cold or brutal here—it is warm in its material honesty, caressed by light that flows across the surfaces, highlighting its texture. The large windows do not separate interior and exterior, but blend them, allowing the shadows of trees and the shades of the sky to enter the house, making nature a silent protagonist.
The car parked under the cantilevered volume is not a banal detail: it reveals a carefully considered spatial compression, a tension between mass and void that engages the visitor right from the entrance. It is an invitation to read the architecture not as a sequence of planes and functions, but as an experience—a visual and physical journey.
This house is not something to merely look at—it is something to move through with your gaze, your body, your mind. It changes with daylight, transforms in the evening, pulses with life. It is not static, not a monument: it is an expressive act, space that speaks.
このプロジェクトは、単に空間を占有するだけでなく、それを解釈し、再構築し、動的な物語へと形作る建築を語っています。ファサードは反幾何学のマニフェストのように立ち上がり、直線と彫刻的な曲線が不安定なバランスで共存し、知覚を刺激し、発見へと誘います。
右側の曲線的な要素は、単なる造形的な気まぐれではありません。それはまるで音楽的な身振りのような造形的表現であり、構成的な枠組みの硬直さを破っています。コンクリートはここでは冷たくも荒々しくもなく、その素材の正直さの中に温かさを帯び、光がその表面をなぞることで質感が際立ちます。大きなガラス窓は内と外を隔てるものではなく、それらを融合させ、木々の影や空の色合いを内部に取り込み、自然を静かな主役として招き入れます。
カンチレバーで浮いたボリュームの下に駐車された車も、ありふれたディテールではありません。そこには質量と空隙の間の緊張感があり、訪れる者を入口から巻き込みます。それは、建築を単なる平面や機能の連続としてではなく、視覚的・身体的な旅として読むことへの招待です。
この家はただ眺めるものではなく、視線で、身体で、心で通り抜けるものです。日光とともに表情を変え、夜には姿を変え、命を脈打つのです。それは静的でも、記念碑的でもなく、表現的な行為であり、「語りかける空間」なのです。
INtroduction – English:
What is a modern house?
A house is modern when its configuration, design, layout, and construction derive from modern architecture—and modern architecture is the result of a design that had never been conceived before it. Ergo, it must be something new, something that had not been realized prior to that moment.
What is modern architecture?
Definition from the Archiram Architecture Dictionary:
Modern architecture refers to both built realities and projects that break free from past codes and styles. In some cases, it reinterprets the past, reshaping it in ways that had never been done before. Anyone can build a box with holes and a roof—but that is not only not modern architecture, it isn’t even architecture at all. It is simply construction.
Where lies the difference? The difference lies in the process.
Now let’s break down the phrase “modern architecture” and explore the terms “architecture” and “modern.”
Architecture – Etymology of the term:
Where does the word ARCHITECTURE come from?
Etymology:
The word architecture has deep roots and is a beautiful example of how language can carry meanings far beyond the simple act of building.
It derives from the Latin architectūra, which in turn comes from the Ancient Greek ἀρχιτεκτονία (architektonía), composed of:
- ἀρχι- (archi-): meaning “chief”, “leader”, “the one who commands”
- τέκτων (téktōn): meaning “builder”, “craftsman”, “carpenter”
Thus, ἀρχιτέκτων (architéktōn) literally meant “chief builder” or “master of works”. From there, it evolved into Latin as architectus, then into medieval Italian as architettore, eventually becoming architettura—which referred both to the art of designing buildings and the science of construction.
If we go even deeper, the word téktōn is ancient, with Indo-European roots (tek-), related to the idea of “weaving” or “creating with the hands.” This root also appears in words like technique, technology, and even text (originally meaning a “woven fabric” of words).
So, architecture carries the idea of mastering technique, of guiding the creative act—not merely building, but shaping the world, harmonizing thought, matter, and space.
Now let’s examine the term “MODERN”
The word modern comes from Latin: it derives from modernus, a Late Latin word formed from:
- “modo”, meaning “now”, “just now”, “recently”
- the suffix “-ernus”, indicating belonging to a time (as in paternus, “of the father”)
So, modernus literally meant “belonging to the present”, “of the current moment.”
Going even deeper, the Latin modo comes from the Indo-European root med- or mod-, which expresses measure, limit, form, and is connected to words like modus, modify, modulation, and even to concepts of balance and adaptation.
Therefore, in its profound etymological sense, modern is not just “something recent,” but rather something that responds to the present, that is born to meet a living need of the time—not inherited, but created anew.
Leorbat – 20 aprile 2025