PROGETTI DI CASE MODERNE SU UN PIANO SOLO




 

case moderne su un piano solo in montagna, descrive un tipo di assetto leggero che dimostra inserimento immobile nel paesaggio in modo corretto e con pochi rischi
case moderne su un piano solo in montagna, descrive un tipo di assetto leggero che dimostra inserimento immobile nel paesaggio in modo corretto e con pochi rischi – sulle modalità di protezione vetro da tempeste – si rimanda a PDF e altri articoli esplicativi – case moderne su un piano solo in montagna

 

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progetta la tua nuova casa con thecode case su un piano solo

 

INDICE GENERALE 

  • Case su un piano solo sostenibile ( come ottenere i fondi europei )
  • Sviluppo edilizia sostenibile ( ottenere risorse economiche da europa per fare la casa senza super bonus)
  • Risorse fondi europei per avere la sostenibilità.

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INDICE STRUTTURALE   :

Avvertenze:

Fate attenzione ai venditori di case ed inserzionisti che entrano in questa pagina e vi trascinano nelle loro non-case su un piano solo. Un loft in città su un solo livello su Milano ..è cosa rara e ve ne daremo notizia a breve, per il resto cercano di vendervi prodotti immobiliari su più livelli. Non sono case su un piano solo, le case su un piano solo hanno specifiche caratteristiche e le trovate a partire dalla pagina https://www.archiram.com/thecode ( in fase di attivazione – quindi tornate in questa pagina nelle prossime settimane)

 

🟥 PROGETTI DI CASE MODERNE SU IN PIANO SOLO 

case moderne su un piano solo – LA RICCHEZZA DELLE NOSTRE OPZIONI

 

 

case mono piano le nostre tipologie
case mono piano alcune idee progetti tipologici get started

 

scopri come ottenere un progetto
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progetto per casa su un solo piano
assetto tridimensionale casa su un solo piano dimensioni 200-500 mq – contesto ipotetico area di Los Angeles

Visualizza immagine  a grande schermo ( sconsigliamo vivamente di visitare la pagina con uno smartphone- le pagine dedicate agli smartphone sono indicate in HOME nel menu a cascata  – vai alla pagina di iscrizione per ricevere altro materiale – 

 

Nuovo progetto in corso ATLAS 24 – Beta test

case su un piano solo progettazione di rustico mare
case su un piano solo progettazione di rustico mare articolato su un solo livello piscina a contatto diretto con l’abitazione

 

Atlas _ 24 Beta – 2 test – nuovo progetto in corso –

case su un piano solo progetto atlas 24
case su un solo piano progetto atlas 24 – fase preliminare di progetto

 

 

 

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🟥 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI  PER PROGETTI DI CASE SU UN PIANO SOLO E I RELATIVI VANTAGGI

Progettare una casa moderna a un piano può essere un’ottima soluzione per chi cerca uno spazio abitativo funzionale e facile da gestire. Ecco alcuni suggerimenti  PER chi si rivolge ad un architetto e geometra. Un consiglio subito. Per progettare una casa su un piano solo non è necessario un architetto è sufficiente anche un geometra. Non chiamate l’architetto perché siete laureati e volete sentirvi superiori agli altri o perché chiamate l’architetto in quanto costa di più e quindi volete vantarvi con i vostri amici su Facebook secondo uno schema da stupido status symbol. Facebook non fa progetti di architettura è solo uno strumento per esporre idee e cose realizzate non per esprimere il proprio status symbol.

1. Definire le esigenze abitative e l’elenco delle funzioni: prima di iniziare a progettare la casa, è importante definire le esigenze abitative dei futuri occupanti. Questo permette di creare una casa su misura e funzionale alle esigenze di chi ci vive. L’elenco delle funzioni è importante. Un inciso : ad esempio una casa su un piano solo con soli 2 bagni non ha senso devono esserci almeno 3 stanze da bagno. Potete anche decidere le dimensioni. Un progetto decente pare da 100 mq fino ad arrivare a 500 per quanto riguarda le “Case”, si inizia a parlare di villa tra i 500 ed i 1000 mq. Oltre i 1000 mq, diventa complesso edilizio unitario o meglio definibile come “Tenuta” non chiamatela casa, “la offendete”.

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2. Scegliere lo stile architettonico: la casa moderna si caratterizza per il design minimalista e l’attenzione al comfort abitativo. È importante scegliere uno stile architettonico che rispecchi queste caratteristiche Suggeriamo un approccio moderno ed organico, secondo le linee guida che esponiamo in questa pagina e i relativi articoli. Realizzare una casa moderna su un piano solo non è come andare a comperare i pomodori o andare dal barbiere non si va in pochi minuti. Occorre un anno tra progetto e realizzazione. Quando scegliete lo stile assicuratevi di vivere nel contesto giusto. Se scegliete un approccio moderno, è sconsigliabile la zona del Lago di Garda o dei laghi in generale in Nord  Italia . Ma in particolar modo sconsigliamo Padenghe sul Garda e San Felice del Benaco sono comuni gestiti con logiche architetturali arretrate ed obsolete dove ancora usano il tetto con i coppi e cementificano anche il culo di vostra nonna.

 

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3. Scegliere la forma della casa: la casa a un piano può avere diverse forme: rettangolare, quadrata, a L, a U, etc. È importante scegliere una forma che si adatti alle esigenze del terreno e alle esigenze abitative. La forma della casa tuttavia non dipende da una scelta schematica a priori, ma dipende dalla conformazione del terreno. Tuttavia esiste sempre in mente un modello che si può adattare al tipo di terreno. Questo aspetto è fondamentale se non lo capite non potete imporre o auto imporvi uno schema rigido. La progettazione non è un AP è un processo.

4. Suddividere gli spazi interni: una volta scelta la forma della casa, si deve suddividere gli spazi interni in modo funzionale. È importante prevedere gli spazi comuni come il soggiorno, la cucina e la zona pranzo, ma anche le camere da letto, i bagni e gli spazi di servizio come il ripostiglio e il locale tecnico. Durante la progettazione fate attenzione al progettista ed a come  suddivide lo spazio interno. Osservate mentre disegna a matita fategli fare una bozza, se inizia realizzando un perimetro, prendere il foglio ..offritegli un caffè e poi accompagnatelo alla porta. Il consiglio è evitare questi imbecilli. Il progetto parte dallo spazio interno non dallo spazio esterno. Tuttavia occorre distinguere. Il progetto di presentazione prevede spesso un immagine esterna come è il caso della nostra immagine di copertina , ma è sempre in questo caso il risultato di una configurazione da interno ad esterno.

5. Prevedere le finiture e i materiali: le finiture e i materiali scelti devono essere coerenti con lo stile architettonico scelto e devono garantire il massimo comfort abitativo. È importante scegliere materiali resistenti e durevoli, ma anche eco-friendly. Occorre considerare una cosa molto importante: concepire un progetto “in stile” è già un fallimento procedurale. Il termine viene utilizzato solo per ragioni convenzionali, per dare l’idea delle impostazioni di progetto. Ognuno ha il suo stile. Se vi fanno un  progetto e vi impostano a priori uno stile, accompagnate questo imbecille alla porta non è un architetto e solo un idiota laureato in architettura.

6. Prevedere l’illuminazione e l’impianto elettrico: l’illuminazione e l’impianto elettrico sono elementi importanti per garantire il massimo comfort abitativo. È importante prevedere l’illuminazione naturale e artificiale e l’impianto elettrico in modo da garantire la massima efficienza energetica. Questo argomento è assai complesso ma con un buon impiantista, si risolve, affronteremo questo argomento in modo capillare per chi si è iscritto a questo sito. Forse non sapete che questo sito ha un area di accesso riservata.

7. Prevedere l’impianto di riscaldamento e di condizionamento: l’impianto di riscaldamento e di condizionamento deve essere progettato in modo da garantire il massimo comfort abitativo e la massima efficienza energetica. È importante scegliere un impianto adatto alle esigenze della casa e degli occupanti. Sono dati iniziali del tutto insufficienti ovviamente. L’impianto deve essere integrato al processo di progettazione.

8. Prevedere gli spazi esterni: gli spazi esterni come il giardino, il terrazzo o la veranda sono importanti per godere appieno della casa. È importante prevedere questi spazi in modo funzionale e coerente con lo stile architettonico scelto. Esiste una valida alternativa a questa opzione obsoleta. Concepire la casa pensando alla dicotomia esterno-interno è solo relativo alle stupide norme di attuazione dei comuni. In realtà il progetto di una casa su un piano solo ha il vantaggio di mescolare esterno ed interno in un continuum spaziale.

Queste sono alcune opzioni di start , per lo sviluppo di un progetto; seguite queste indicazioni ma se trovate degli ostacoli o degli idioti, potete scriverci  su area contatti

https://www.archiram.com/contatti

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INDICE GENERALE DELLA PAGINA :

 

 

🟥🟥

🟥🟥  I 4 PARAMETRI DELL’ARCHITETTURA ORGANICA 

 

  • 🟥 SIMBIOSI
  • 🟥 METAMORFOSI
  • 🟥 INTEGRAZIONE
  • 🟥 UNITA’ ORGANICA

 

🟥 SIMBIOSI

La parola “simbiosi” deriva dal greco antico, composta da due radici: “syn” che significa “insieme” e “biosis” che significa “vita”. Insieme, formano il concetto di “vita insieme” o “vivere insieme”. Il termine fu coniato dal biologo tedesco Albert Bernhard Frank nel 1877 per descrivere una relazione di vita reciproca tra organismi di specie diverse. La parola simbiosi è stata poi adottata e utilizzata in vari ambiti, come l’ecologia, la biologia e la sociologia, per indicare una stretta interazione e dipendenza tra due o più entità differenti, che traggono vantaggio reciproco da questa relazione.

Albert_Bernhard_Frank.
Albert_Bernhard_Frank – Frank fu il coniatore, nel 1877, del termine simbiosi, nel 1885, del termine mycorrhiza e, nel 1889, del termine micoplasma. Il genere di batteri Frankia e la famiglia Frankiaceae sono state così denominate in suo onore.

 

 

La simbiosi con gli elementi naturali rende l’architettura organica l’unica frontiera in grado di instaurare un autentico legame con l’ambiente circostante. È una delle tante possibilità, ma in questo caso si rivela la migliore, poiché questa metodologia di progettazione non è alla portata di tutti; inoltre, essa possiede una radice culturale ben definita, difficilmente confondibile. Vi siete mai chiesti perché i più grandi studi di progettazione evitano di realizzare ville unifamiliari? Perché, persino per la creazione di un semplice modellino, coinvolgono ben 34 architetti provenienti da 30 diverse nazionalità. L’ultima frontiera è la bottega artigiana, dove il talento si fonde con la maestria.

Il termine “simbiosi” non è comunemente utilizzato nell’ambito dell’architettura nel suo senso letterale di interazione biologica tra organismi. Tuttavia, alcuni architetti e teorici hanno adottato concetti simili a quello della simbiosi per descrivere un’interazione equilibrata tra l’architettura e l’ambiente naturale.

Ad esempio, l’architetto e teorico Ken Yeang ha sviluppato il concetto di “architettura bio-climatica” o “architettura ecologica”, che mira a creare un rapporto armonioso tra l’edificio e il suo ambiente circostante, prendendo ispirazione dai principi della natura. Questa visione si basa sull’idea di un’interazione simbiotica tra l’edificio e il suo ambiente naturale, utilizzando elementi come la ventilazione naturale, l’illuminazione solare e la gestione delle acque piovane per ridurre l’impatto ambientale dell’edificio.

Tuttavia, è importante notare che l’uso del termine “simbiosi” nell’architettura non è ampiamente diffuso ed è più comune riferirsi a principi come sostenibilità, design bioclimatico o architettura verde per descrivere approcci simili che promuovono una relazione equilibrata tra l’architettura e l’ambiente.

 

🟥 🌳 OSSERVAZIONE DELLA NATURA CASE A CONTATTO CON LA  NATURA

Stamane , ( 10 Giugno 2023 ) mi sono imbattuto nel mio giardino in una genesi bio organica in simbiosi con la terra. Si tratta di una vite al suo esordio terrestre. Qualche settimana fa avevo deciso di posizionare qualche seme ( c’era un seme di acero rosso ed un seme di vite )  e di posizionarle su terreno  di torba in un vaso. Questa vite  ha deciso di manifestarsi con due foglie perfettamente simmetriche  con una forma articolata e altre due foglie sotto. Ecco l’immagine scattata da me . Questa è l’osservazione della natura. Si

vite
vite VITIS RUTINDIFOLIA MICHX – 6% di probabilità

attua quando si deve fare il progetto di una casa su un piano solo. Si tratta di case che sono in stretto contatto con la terra e di conseguenza si comportano, metaforicamente quasi come un albero al suo esordio terrestre; il rapporto con la terra è diretto.  Ergo l’osservazione del comportamento della natura è basilare se si vuole ottenere un idea soddisfacente. Possiamo anche elaborare un progetto che vada ad emulare le due foglie, ma non è proprio cosi obbligatorio. Sono propenso a credere che sia sufficiente osservare il comportamento di questa pianta ed il suo andamento nel tempo. Ecco l’immagine della ” Vitis Rutindifolia Michx”

 

 

 

 

 

 

 

 

🟥 🔄METAMORFOSI.

Il termine “metamorfosi” ha un’etimologia interessante. Deriva dal greco antico, composto da due radici: “meta”, che significa “cambiamento” o “trasformazione”, e “morphe“, che significa “forma”. Insieme, formano il concetto di “cambiamento di forma” o “trasformazione”. Il termine “metamorfosi” è stato utilizzato per la prima volta nel contesto mitologico e letterario dall’antico poeta greco Ovidio. Nel suo capolavoro poetico intitolato “Metamorfosi”, scritto nel 1º secolo d.C., Ovidio narra le trasformazioni mitologiche di esseri umani, dei, animali e oggetti in altre forme.

L’opera di Ovidio ha avuto una grande influenza sulla cultura occidentale e sulle successive rappresentazioni artistiche. Il termine “metamorfosi” è diventato un concetto centrale per descrivere cambiamenti profondi e radicali, non solo nel contesto letterario, ma anche in altri ambiti come la biologia, la filosofia e le scienze sociali. Quindi, Ovidio è considerato il primo ad utilizzare il termine “metamorfosi” nella sua opera letteraria e ha contribuito a diffondere e consolidare il concetto di trasformazione e cambiamento di forma nel pensiero e nell’immaginario collettivo.

Per descrivere ogni anfratto e correlazione di questa opera del pensiero con l’architettura, dovremmo aprire un sito internet a parte e in ogni caso questa  voce del nostro dizionario è una rapida sintesi-input che serve per avere una visione completa di un progetto.

ARCHITETTI E LA METAMORFOSI.

In architettura la metamorfosi passa per il concetto di morfogenesi e del rapporto tra “architettura e citta”.  Architettura intesa come pratica per la costruzione del singolo edificio che incide sul comportamento urbano locale e sul comportamento urbano in senso politico ( Polis ).

Per comprendere il concetto di metamorfosi applicata alla città ed agli edifici, occorre ragionare su due vettori:

  • Il vettore stratificazione e superfetazione;
    Il vettore  della stratificazione per nuova costruzione.

Un edificio di architettura contemporanea come fu la torre Velasca di Milano a pochi metri dal foro imperiale e dai resti della basilica di San Giovanni in Conca è un esempio di stratificazione per  nuova costruzione. In questo caso la metamorfosi, assume altre due direzioni, la prima e quella legata a nuove tecnologie la seconda è il fatto che il progetto contemporaneo subisce una influenza della memoria, tanto che tutti ricordano quanto la stessa torre Velasca assomigliasse ad una antica torre medievale  con la porzione finale cambiata di scala come spesso accade anche nelle antiche città britanniche.  La somiglianza che ha generato l’impianto retorico della torre, è relativa ad una delle torri del Castello Sforzesco di Milano.  L’esperienza di visita nei luoghi mi consente di mostrare due immagini che dimostrano quello che dico in modo inequivocabile:

Questa prima immagine è quantomeno curiosa, la torre filaretiana in costruzione agli inizi del ‘900 riferita al castello  Sforzesco di Milano. Questa è l’immagine peggiore  per metterla in relazione con al torre Velasca ma fu  una torre che si associava alle meno recenti torri medievali e rinascimentali delle  fortificazioni che avevano uno sbalzo in altezza.

Torre filaretiana dell'architetto Beltrame
Torre filaretiana castello Sforzesco Milano dell’architetto Beltrame.

La torre Velasca sempre costruita nel ‘900,  però alla fine, a dimostrare che il post-moderno durò quasi un secolo, con una pausa effimera negli anni 30-60,  riprendeva l’estetica delle torri

Torre Velasca
Immagine Torre Velasca Inverno 2022-23 Milano

medievali Milanesi del Castello. Entreremo nel dettaglio negli articoli rispettivi, perché qui stiamo solo  facendo dei cenni. La metamorfosi in questo caso è una ripresa di stili antichi per modificare il processo di progetto. Questo è un esempio di conoscenza collettiva che tutti possono vedere, perché è sufficiente andare a Milano o aprire  GOOGLE EARTH per verificare, e confermare tale esperienza cognitiva. In ogni caso, qui sotto abbiamo  un immagine inequivocabile fatta da me sul luogo. Centra poco tutto questo con le case su un piano solo ma è importante capire il processo concettuale. Perché i progetti hanno specifiche forme? c’è un motivo in ogni contesto. Altrimenti tutti possono scopiazzare elementi e case già fatte da altri, troppo facile !  facile ristrutturare cosi vero? prendi le idee dagli altri! Furbacchione. Osservate un altro dato sulla torre  Velasca. Esiste un altra citazione tecnologico-storica. Si tratta delle nervature esterne, quasi un esoscheletro. Sono nervature che ricordano l’architettura gotica, ed a pochi passi c’è la cattedrale di Milano che presenta le nervature strutturali, tipiche dell’architettura gotica in cui il sistema strutturale viene plasmato con linee verticali spinte al limite tecnologico del tempo.  La cattedrale di Milano venne costruita tra la fine del ‘300 e l’inizio dell’ 800. Il processo fu lento ci vollero 500 anni e non dimentichiamo che la sua facciata non è gotica ma presenta caratteristiche del neoclassicismo,  basta osservare i timpani sul portale ed il portale dedicato a Napoleone al suo interno.

 

🟥 INTEGRAZIONE :

L’etimologia della parola “integrazione” deriva dal latino “integratio”, che a sua volta deriva dal verbo “integrare”, che significa “rendere intero” o “completare”. Il termine deriva dal prefisso “in-” che indica “dentro” o “all’interno” e dal verbo “tangere” che significa “toccare”. Il concetto di “integrazione” si riferisce all’atto o al processo di combinare o unire parti separate in un tutto coerente o completo. Viene spesso utilizzato per descrivere l’azione di unire o combinare diverse componenti o elementi in un sistema o contesto più ampio. Nel contesto sociale, ad esempio, l’integrazione si riferisce all’azione di inclusione e coinvolgimento di gruppi o individui diversi all’interno di una società o comunità, promuovendo l’uguaglianza e l’interazione armoniosa. In sintesi, l’etimologia della parola “integrazione” richiama l’idea di unire e completare parti separate per formare un tutto coerente o per promuovere l’inclusione e l’interazione sociale.

Sul piano architetturale si tratta di coniugare due cose che apparentemente, sembrano siano essere incompatibili, come la presenza di un albero in prossimità di una casa o addirittura all’interno, questo vale anche per rocce ed acqua. Queste cose si possono fare ma con procedure di progetto, di concezione “ORGANICA” , cosa sia l’architettura organica lo abbiamo già spiegato in altri articoli e pagine quindi dovreste già saperlo se siete iscritti se non siete iscritti fatelo alla pagina https://www.archiram.com/contatti

 

🟥 UNITÀ ORGANICA

Rendere unitario, lo spazio non significa fare un modulo esclusivamente scatolare in modo che si abbia la percezione che vi sia un solo elemento; l’edificio di abitazione può anche essere articolato, quello che rende unitario il progetto è la pulizia del linguaggio.  Gli spazi sono uniformi, sia per uso del materiale che del modo di assemblare lo spazio.  Se il progetto è  unitario non posso fare un soggiorno in stile luigi  XVI e la cucina con la logica neoplastica o con il design  delle cucine di Francoforte. Una casa concepita con una logica unitaria si vede immediatamente. Architettura moderna in uno spazio antico o scatolare è una contraddizione, ergo non c’è unità ed unitarietà organica. Anche la pavimentazione deve essere una scelta uniforme. Una casa concepita come unità organica , vi accoglie con una energia diversa. Chi di voi è mai entrato in una cattedrale gotica ha percepito , l’unità visiva e percettiva. La cattedrale è uno degli esempio di unità. Attenzione non dovete imitarne lo stile ma capirne l’essenza.

 

 

 LE VOSTRE SCELTE

Avete fatto una   gita in campagna ed avete visto quant’è buona l’aria che respirate  avete trovato molti rustici, tra le colline e le campagne del tutto abbandonati, vi siete chiesti il motivo di tale abbandono. La risposta non è difficile. I motivi sono economici e spesso legati alla sicurezza. Oggi una casa isolata fra i boschi non è più sicura come in tempo, la società è cambiata, tuttavia state pensando di realizzarne una in un contesto naturale sufficientemente lontano dalla città, ma nello stesso tempo non cosi lontano dai servizi principali. Allora è arrivato il momento di creare progetti di case moderne in un contesto naturale ma su un  piano solo.

Utilizzare un solo livello, vi consente di evitare lo spazio ipogeo e scavi costosi ed avere tutto comodamente su un solo livello, magari rialzando leggermente la camere sfalsandola di 1,50 mt per dare maggiore sicurezza contro gli intrusi.

L’automobile vi consente questo. Trovate numerosissimi progetti di case moderne immerse nella natura e su un piano solo sui social su ig su pinterest, ma il progettista si trova in Messico o negli Stati Uniti, non abbiate il timore di contattarli, ma se la cosa vi sembra troppo costosa ecco alcuni suggerimenti su come giungere ad un buon progetto. Occorre agire con una certa astuzia per evitare blocchi sui lavori o sui permessi, ma sempre rispettando le norme.

 

🟩LE CASE SU UN PIANO SOLO – CENNI STORICI E PROCESSO OPERATIVO.

Nel nuovo continente le case su un piano solo, preesistenti erano semplicemente le capanne indiane i famigerati Teepi. I nativi non utilizzavano la terra non erano stanziali erano nomadi e vivevano di caccia al bisonte e di quello che trovavano all’interno dei boschi. Ma non era del tutto cosi, molte tribù  erano stanziali. Si parte con questa tipologia di case, per avere un riferimento ad estremo occidente.  Le abitazioni in Europa del Neolitico le conosciamo, ma ne faremo un riferimento nella seconda parte della pagina ed in articoli aggiuntivi, nella sezione History del sito.

I nativi americani, comunemente noti come indiani d’America, avevano una dieta varia e dipendeva principalmente dalla loro ubicazione geografica e dalle risorse naturali disponibili nella loro regione. Le tribù native degli Stati Uniti avevano differenti tradizioni culinarie e usavano alimenti diversi a seconda delle risorse locali.

In generale, i nativi americani dipendevano dalla caccia, dalla pesca e dalla raccolta di piante selvatiche per il loro sostentamento. Alcuni alimenti comuni nella loro dieta includevano:

  1. Cacciagione: Cacciavano animali come bisonti, cervi, alci, conigli e uccelli. La carne di questi animali costituiva una parte importante della loro dieta.
  2. Pesce: Le tribù che vivevano vicino a fiumi, laghi o oceani dipendevano spesso dalla pesca per il loro approvvigionamento alimentare. Pesci come salmone, trota e aringhe erano comuni nella dieta di molte tribù.
  3. Piante selvatiche: I nativi americani raccoglievano una varietà di piante selvatiche commestibili, come bacche, radici, noci e semi. Queste piante venivano utilizzate sia come cibo che come ingredienti per la preparazione di bevande.
  4. Coltivazione: Alcune tribù praticavano l’agricoltura e coltivavano colture come mais, fagioli, zucche, patate dolci e girasoli. Il mais era una delle colture più importanti e veniva utilizzato in diversi modi nella dieta, ad esempio per fare pane di mais e tortillas.
  5. Selvaggina: In alcune regioni, i nativi americani cacciavano animali come antilopi, conigli e tacchini selvatici.

È importante notare che le tradizioni culinarie dei nativi americani erano molto diverse tra loro, poiché ciascuna tribù aveva le proprie pratiche alimentari in base all’ambiente circostante. Alcune tribù si basavano principalmente sulla caccia e sulla pesca, mentre altre tribù si affidavano all’agricoltura come fonte principale di cibo.

🟩 ELENCO PARZIALE DELLE TRIBU NATIVE  DEL TERRITORIO DEGLI ATTUALI STATI UNITI.

  1. Apache
  2. Cherokee
  3. Cheyenne
  4. Chickasaw
  5. Choctaw
  6. Comanche
  7. Creek (Muscogee)
  8. Hopi
  9. Irochesi (Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga, Seneca, Tuscarora)
  10. Lakota Sioux
  11. Mohave
  12. Navajo
  13. Nez Perce
  14. Ojibwe (Chippewa)
  15. Pawnee
  16. Pueblo (Zuni, Hopi, Acoma, Taos, ecc.)
  17. Seminole
  18. Shawnee
  19. Shoshone
  20. Sioux (Dakota, Lakota, Nakota)
  21. Wampanoag
  22. Winnebago
  23. Yuchi
  24. Zuni

Ecco alcune delle tribù native americane elencate precedentemente che erano stanziali in particolari regioni degli attuali Stati Uniti:

  1. Hopi: La tribù Hopi è stanziale e risiede principalmente nella regione del nord-est dell’Arizona, negli Stati Uniti.
  2. Pueblo (Zuni, Hopi, Acoma, Taos, ecc.): Le tribù Pueblo, come Zuni, Hopi, Acoma e Taos, sono stanziali e si trovano principalmente nella regione del sud-ovest degli Stati Uniti, principalmente in Arizona e Nuovo Messico.
  3. Navajo: La tribù Navajo è stanziale e la loro riserva principale, la Navajo Nation, si estende attraverso parti dell’Arizona, del Nuovo Messico e dello Utah.
  4. Irochesi (Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga, Seneca, Tuscarora): Le tribù Irochesi sono originarie dell’area delle Grandi Laghi e delle regioni adiacenti, ma sono conosciute principalmente per la loro presenza nella regione degli Stati Uniti del Nord-Est, compresi gli stati di New York, Pennsylvania e Ohio.
  5. Cherokee: La tribù Cherokee è originaria del sud-est degli Stati Uniti, principalmente concentrata nelle aree montuose della Georgia, delle Caroline, del Tennessee e dell’Alabama.
  6. Choctaw: La tribù Choctaw è originaria del sud-est degli Stati Uniti, conosciuta principalmente per la loro presenza nelle regioni del Mississippi, dell’Alabama, della Louisiana e della Florida.

È importante notare che queste tribù si sono stanziate in queste regioni nel corso della storia e, sebbene abbiano una forte associazione con queste aree, la presenza di molte tribù native americane si estende anche in altre parti degli Stati Uniti. Inoltre, molti di questi territori sono considerati terre tribali e sono riserve riconosciute o territori tradizionali delle rispettive tribù.

Tra le tribù native americane menzionate precedentemente, diverse coltivavano il mais come parte importante della loro dieta e dell’agricoltura. Ecco alcune delle tribù conosciute per la coltivazione del mais:

  1. Hopi: La tribù Hopi, stanziata nella regione nord-est dell’Arizona, ha una lunga tradizione di coltivazione del mais. Il mais era considerato una pianta sacra per gli Hopi e veniva coltivato in terreni terrazzati con metodi di irrigazione tradizionali.
  2. Cherokee: La tribù Cherokee, originaria del sud-est degli Stati Uniti, era nota per la coltivazione del mais. La coltivazione del mais era una pratica importante nella loro agricoltura sostenibile, insieme a fagioli e zucche, in un sistema noto come “Three Sisters” (Le Tre Sorelle).
  3. Irochesi (Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga, Seneca, Tuscarora): Le tribù Irochesi avevano un sistema agricolo sviluppato e coltivavano il mais come una delle loro colture principali. Il mais era considerato una colonna portante nella loro agricoltura e nella loro dieta.
  4. Choctaw: La tribù Choctaw, originaria del sud-est degli Stati Uniti, era coinvolta nella coltivazione del mais. Il mais era una delle principali colture coltivate dai Choctaw per il cibo e per altri usi.

È importante sottolineare che, sebbene queste tribù fossero conosciute per la coltivazione del mais, molte altre tribù native americane in tutto il territorio degli Stati Uniti hanno praticato l’agricoltura del mais. La coltivazione del mais era diffusa tra molte tribù come fonte essenziale di cibo e ha avuto un impatto significativo sulla loro cultura e modo di vivere. Di conseguenza come e dove abitavano queste persone? non certamente in case su due piani. Erano in contatto diretto con la terra. I Cherokee, come molte altre tribù native americane, avevano le loro dimore tradizionali. Le loro abitazioni erano conosciute come “capanne” o “case a graticcio”. Queste capanne erano costruite utilizzando materiali naturali disponibili nella loro regione, come legno, corteccia, fango e paglia.

Le capanne Cherokee erano di forma rettangolare e avevano una struttura a telaio di legno. Le pareti erano realizzate intrecciando stecche di legno e riempendo gli spazi tra di esse con fango o corteccia. Il tetto era coperto con strati sovrapposti di paglia o corteccia per garantire impermeabilità. All’interno delle capanne, venivano costruiti letti sopraelevati e utilizzati tappeti e pelli di animali per il pavimento. Inoltre, vi erano degli spazi per il fuoco al centro delle capanne, che servivano per il riscaldamento e per cucinare. Le dimensioni e la disposizione delle capanne potevano variare a seconda delle esigenze familiari. Alcune capanne erano sufficientemente grandi da ospitare più famiglie, mentre altre erano più piccole e destinate a una singola famiglia. È importante  evidenziare che le dimore native americane variavano notevolmente tra le diverse tribù e le diverse regioni degli Stati Uniti. Le abitazioni dei nativi americani riflettevano le risorse naturali e le tecniche di costruzione specifiche delle rispettive culture tribali.

Le capanne circolari tradizionali, comuni a molte tribù native americane, non avevano un nome specifico comune a tutte le tribù. La forma e la struttura delle capanne possono variare tra le diverse culture tribali. Ad esempio, le tribù delle Grandi Pianure come i Lakota e i Cheyenne costruivano capanne circolari con un telaio di pali di legno coperti da pelli di bisonte o altri materiali. Quanto alla parola “bisonte”, il nome specifico nella lingua dei nativi americani può variare a seconda della tribù. Ad esempio, nella lingua lakota, il termine per bisonte è “tatanka”. Nella lingua dei Cheyenne, il termine è “ho’e’e”.

Per quanto riguarda il termine “casa”, il nome specifico e la pronuncia variano anche tra le diverse tribù native americane. Ad esempio, nella lingua lakota, la parola per “casa” è “wičhóȟ’aŋ”. Nella lingua dei Cherokee, il termine per “casa” è “udi”. È importante notare che le lingue native americane sono molto diverse tra loro e i nomi e le pronunce possono variare notevolmente da tribù a tribù. Questi sono solo esempi per mostrare che ci sono differenze linguistiche tra le tribù native americane e che non esiste un’unica parola comune per “casa” o per altri concetti simili in tutte le lingue native americane.

THIPI –

Il teepee è una struttura conica tradizionale utilizzata da diverse tribù native americane come abitazione temporanea o permanente. La parola “teepee” è una traslitterazione anglicizzata del termine lakota “thípi”, che significa “abitazione” o “tenda”.Il termine “teepee” è ampiamente utilizzato per riferirsi a questo tipo di struttura abitativa tradizionale per una varietà di tribù native americane delle Grandi Pianure, come i Lakota, i Cheyenne e i Sioux. Queste tribù utilizzavano il teepee come una pratica diffusa per la vita nomade nelle pianure, consentendo loro di smontare e trasportare facilmente la struttura durante i loro spostamenti.

Il teepee è una struttura conica sostenuta da pali di legno disposti a cerchio e tenuti insieme in cima. La copertura del teepee era tradizionalmente realizzata con pelli di bisonte o altri animali, che venivano posizionate attorno alla struttura e ancorate al terreno per creare una tensostruttura stabile. All’interno del teepee, erano presenti letti, un focolare centrale per il riscaldamento e per la preparazione del cibo, e spazio per la vita familiare. Il teepee è diventato un simbolo iconico delle tribù delle Grandi Pianure e ha rappresentato un importante elemento della cultura e del modo di vivere dei nativi americani. Oggi, il teepee viene spesso utilizzato in eventi culturali, celebrazioni e come simbolo dell’identità nativa americana.

Il sistema conico non è adatto a città come Milano, tuttavia la forma conica in città è presente in città come Milano negli antichi campanili cestili,  delle chiesette quattrocentesche medievali, del primo romanico ma anche di quella fase di resistenza contro la tendenza “rinascimentale” che io reputo essere il periodo peggiore della storia dell’architettura, più che la rinascita delle arti fu la tomba di tutte le arti.

progetto the code

 

 

Spesso la scelta ricade su lotti assieme ad altre abitazioni. Tali lotti non sono privi di vegetazione  “nobile”. Spesso trovate querce o ulivi a seconda del luogo in cui vi trovate. Il problema è che spesso il progettista locale si limita a proporvi la solita scatola con elementi tradizionali e addio al rapporto reale con lo spazio circostante e il sogno svanisce. La casa su un piano solo è occasione di ben integrarla con il giardino. L’esperienza di progetto che vedete del progetto atlas 21- progredito verso il progetto atlas 24 vi fa comprendere tutta la logica organizzativa del processo di progetto, che richiede veramente poco tempo. In 8 ore il progetto è pronto, perché la nostra esperienza ci consente ormai di sviluppare schemi innovativi a memoria.

Esistono numerosi progetti di case moderne su un piano solo, questa pagina  consente a te di individuare delle idee per la tua casa, per il tuo spazio interno o per trovare un terreno che possa andare bene alle idee; in realtà è il terreno che fa emergere le idee, qui puoi vedere dei suggerimenti e capire i processi operativi, per un progetto completo ed organico. Le insidie su specifici progetti sono numerose, come pseudo professionisti dell’emissione zero, o falsi profeti che espongono poi risultati pessimi. Qui il livello richiede eccellenza e propone eccellenza.

  1. Assetto compatto: Un design con una pianta compatta e efficiente, ottimizzando lo spazio per massimizzare la funzionalità e la distribuzione degli ambienti interni.
  2. Forma ad U: Una casa con una forma ad U che abbraccia uno spazio aperto centrale, creando un cortile interno privato e sfruttando al meglio la luce naturale e la ventilazione.
  3. Forma a C: Una casa con una forma a C che si apre verso un patio o un giardino interno, offrendo privacy e una connessione visiva con gli spazi esterni.
  4. Progetto collinare: Una casa progettata per adattarsi a un terreno collinare, sfruttando la pendenza per creare diversi livelli e terrazze che si integrano con l’ambiente circostante.
  5. Progetto al mare: Una casa pensata per un’ubicazione costiera, con ampie finestre panoramiche per godere delle viste sull’oceano, e terrazze o balconi per vivere all’aperto.
  6. Stile minimalista: Un approccio che punta sulla semplicità e sulla riduzione degli elementi decorativi, con linee pulite, spazi aperti e una palette di colori neutri.
  7. Design ecologico: Una casa progettata con un’attenzione particolare all’efficienza energetica, l’uso di materiali sostenibili e l’integrazione di tecnologie eco-friendly come pannelli solari e sistemi di raccolta dell’acqua piovana.
  8. Stile rustico-moderno: Una fusione tra il calore e il fascino del design rustico con elementi moderni, come travi a vista, pietra naturale, e finiture contemporanee.
  9. Casa giardino: Una casa progettata intorno a un cortile o un giardino centrale, creando una connessione diretta tra gli spazi interni ed esterni, con abbondanza di verde e vegetazione.
  10. Design open-concept: Un layout aperto e senza pareti divisorie, che favorisce la continuità tra cucina, sala da pranzo e salotto, creando uno spazio fluido e flessibile.

 

 

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║⚙️ ║ ╚═════╝ IMPOSTAZIONI AVANZATE PER PROGETTO DI CASA SU UN PIANO SOLO

Collegamento che indica le fasi di progetto: scopri le procedure di progetto     qui>>    |⚙️|

 

NEWS :  101 IDEE PER LA CUCINA DA UTILIZZARE.>> ( work in progress )

ARTICOLO IN EVIDENZA CASE AD EMISSIONE ZERO PROGETTAZIONE ORGANICA 

NEWS : CASE A GAS ZERO .

IL PROTOCOLLO BIO-TOWN CREARE IL CONTESTO PER QUESTO TIPO DI CASE

Mi è capitato di vedere dei piani regolatori, che davano la possibilità di realizzare immobili su un piano solo o due livelli. Atteggiamento amministrativo che spesso ha procurato, realizzazioni troppo compatte ed a schiera, esteticamente problematiche.

 

Naturalmente parliamo di case isolate villette e forse qualche schiera, per i grossi condomini ormai non c’è speranza fra poco meno di 20 anni saranno inutilizzabili se non utilizzeranno altri sistemi; Milano ha il teleriscaldamento relativo agli impianti di cogenerazione derivati dai rifiuti e ne abbiamo già parlato quando abbiamo descritto le bio-town e di cui avevamo ricevuto un intervista da radio Montecarlo nel 2010 ( a breve  qui il podcast ).  QUI IL PROTOCOLLO BIO-TOWN dal 2010 sul nostro sito ( https://www.archiram.com/Fotonica/UrbaNature/Biotown/index.htm ) Un aggiornamento di questo argomento  è in corso . Sul tele riscaldamento tuttavia , ci sono dei costi applicati alle tariffe che sono i medesimi anche se il gas non proviene dai giacimenti, il motivo?  forse è il controllo “oligarchico” dei prezzi.  La possibile oligarchia mercantile che fa prezzi di cartello, consente a tutti con un accordo tacito si aumentare i prezzi o ridurli. In buona fede?…non lo sappiamo. Per scoprire meglio cosa è il teleriscaldamento, potete andare al link

https://it.wikipedia.org/wiki/Teleriscaldamento

Esistono anche aziende che si  occupano di tele riscaldamento. Data la mole di rifiuti che produciamo, possiamo pensare che con questi impianti di cogenerazione si possa ottenere una certa quota di fabbisogno? Si ma attualmente  il sistema produce il 2% del fabbisogno energetico, ne possiamo dedurre che esiste un margine di miglioramento piuttosto elevato.

Il teleriscaldamento in Italia è oggi una realtà diffusa e consolidata: alla fine del 2017 erano in esercizio poco meno di 300 reti in 240 territori comunali, concentrate principalmente nelle regioni settentrionali del Paese, per un’estensione complessiva di 4.600 km e oltre 9 GW di potenza termica installata; se si considera il solo settore residenziale, il TLR soddisfa circa il 2% della domanda complessiva di prodotti
energetici per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria del Paese.

Fonte:

https://www.gse.it/documenti_site/Documenti%20GSE/Rapporti%20statistici/Nota%20TLR%202019.pdf

 

 

🔳 CASA SU UN PIANO SOLO  UNIFICAZIONE PAESISTICA – ARCHITETTURA ORGANICA –

  1. L’ architettura organica è la prerogativa di processo, con cui si sviluppano diverse branche, tra cui il progetto su misura d’ interni e la casa tradotta in termini popolari   “su misura”.  Il termine “su misura” è riduttivo per questo genere di progettazione che ha un significato molto più ampio. Non bisogna confondere la pratica tecnica architettonica del progetto su misura con il progetto organico. La pratica tecnica su misura è una procedura  di metodo, che va a modificare un progetto o un edificio, oppure una parte di esso, inserendo degli elementi nuovi, preparati sul posto ed a tavolino, diversamente dal prodotto industriale. L’impostazione su un piano solo non è occasione di compattare gli spazi ma di aprirli ed unificarli al “giardino”, spiegheremo con un tutorial molto schematico con un video le cui fonti sono tratte da alcuni manuali ed alcuni lavori fatti. Scopri di più sul progetto di unificazione contattandoci e vedrai cose nuove : https://www.archiram.com/contatti

 

📚🔖 LINK BIBLIOGRAFICI E  PARTNER

2. Per addizionali notizie sull’ architettura organica , potete visitare questi link https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura_organica , tuttavia il link non è sufficiente a spiegare, cosa è l’ architettura organica ed è meglio descritta in questo link di news.  https://amicidellaarchitetturaorganica.blogspot.com/p/blog-page.html 

    3.   La casa su un piano solo, si articola su più direzioni, ed occupa più spazio , sul piano percettivo, perché utilizzando, numerose superfici vetrate verticali, si ottiene una dilatazione visiva molto elevata.  Nella progettazione architettonica, l’ottica ha sempre avuto un ruolo importante, specie nel periodo barocco.  L’architetto sculture Gian Lorenzo Bernini, a proposito del colonnato presso la basilica di San Pietro in Vaticano a Roma ne ha dato un esempio storico, tra i più divertenti; la strada che si trova in Rocca di Papa, dove i barattoli scendono in salita, perché l’occhio percepisce una  salita al posto della  pendenza verso valle è un altro degli esempi più famosi.

 

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 Immagine di casa singola su un piano solo, moderna ed unifamiliare.

 

prospetto casa moderna
case moderne prospettiva centrale

🟩 CONFIGURAZIONI FORMALI AVANZATE  CASE MODERNE SU UN PIANO SOLO : 

  • Compatta ad U
  • Articolata con 3 assi
  • A croce
  • A Quadro
  • Svincolata a doppia U inversa
  • C e doppia C
  • C e doppia C su XYZ vettoriale

 

 

📚🔖 FONTI

Fonti addizionali per la trascrizione articolo.

Frank Lloyd Wright (Italiano) Copertina flessibile – 22 novembre 2018
di Bruno Zevi (Autore)

Una guida – con tanto di indirizzi – dell’opera di Frank Lloyd Wright (1867-1959), che fin dall’esilio americano negli anni Quaranta Bruno Zevi ha considerato il più grande architetto moderno.
https://www.amazon.it/Frank-Lloyd-Wright-Bruno-Zevi/dp/8869449815/

Architectura in nuce (Italiano) Copertina flessibile – 25 gennaio 2018
di Bruno Zevi (Autore)

https://www.amazon.it/Architectura-nuce-Bruno-Zevi/dp/882290141X

Lineamenti di architettura organica
di Carmine Sarno e Carlo Sarno | 31 ago. 2009

La città vivente. Ediz. illustrata (Italiano) Copertina flessibile – 29 gennaio 2013
di Frank L. Wright (Autore), E. Labò (Traduttore)

https://www.amazon.it/citt%C3%A0-vivente-Ediz-illustrata/dp/8806211021  

NEWS NUOVO ARTICOLO ..

https://www.archiram.com/2021/10/26/case-ad-emissione-zero-uffici-esempi-di-progetto-e-impostazioni-specifiche/  

Riferimenti di categoria : studi di architettura ed interior design Milano  

https://in-bo.unibo.it/article/view/5835

FONTI SUI NATIVI.

Native Americans and the practice of archaeology

TJ Ferguson – Annual review of anthropology, 1996 – annualreviews.org
… the midst of restructuring their relationship with Native Americans. The legal, political, social,
… of archaeology by Native Americans, which led to passage of the Native American Graves …

Native American medicine

K Cohen – Alternative Therapies in Health and Medicine, 1998 – search.proquest.com
… The healing traditions of the Native Americans have … Native Americans migrated from an
original homeland in Siberia over ancient glacial passes in the Bering Straits“ Native American …

Native American Women

R Green – Signs: Journal of women in culture and society, 1980 – journals.uchicago.edu
… other Native American women’s formal repudiations of his “Myth America,” Native American
… Given American scholars’ almost pathological attachment to Indian wars, horsemen of the …

Educating Native Americans.

KT Lomawaima – 1995 – ERIC
… self-determination expressed increasingly by American Indians, is moving away … American
Indian cultures, to develop those strengths through education, and to foster Native American …

[LIBRO] Teaching the native American

H Gilliland – 1995 – ERIC
… Native American students. A central focus is cultural differences between White and Native
American … educational progress and development of Native American students. The first nine …

[LIBRO] Native American Renaissance

K Lincoln – 1985 – books.google.com
” Native American Renaissance is the most important discussion of contemporary American
Indian poetry and fiction produced to date. It offers intelligent and balanced insight into the …

[LIBRO] Native American Architecture

P Nabokov, R Easton – 1990 – books.google.com
… To help distinguish the native architectural traditions of North America we borrow from
anthropology the inexact but useful concept of “culture areas.” These are broad continental …

[PDF] the Trauma of History

Americans – Studying Native America …, 1998 – worldmasterpiecesltu.pbworks.com
… An extensive body of literature deals with the Native American life … How have Native
Americans reacted to the system of … and regenerative process for Native American peoples today. …

Who stole native American studies?

E Cook-Lynn – Wicazo Sa Review, 1997 – JSTOR
… nations did not describe themselves in their own histories as American “ethnics” or even
Native Americans or Indians. Nor are they American feminists. They are Yakima, Hopi, Lakota …

[LIBRO] Native American Studies

CS Kidwell – 2005 – books.google.com
… The scholarship in the field of Native American/American Indian Studies has recently begun
… In this book, we will argue that Native American/American Indian Studies programs are …

 

FONTI SULLA MORFOGENESI.

Alberto Mei Rossi..

Morfogenesi
Morfogenesi – Alberto Mei Rossi – abstract conferenza 2015

 

 

 

progetto the code

studi di architettura interior design Milano

we furbacchione non scopiazzare le mie pagine furbastro

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