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New Post : Differenza tra bio town e biodiesel
informazione lampo sulle farm markets.
Oggi la palma del fattore I fattore IMBECILLE lo diamo a coloro che fruendo di mezzi di comunicazione trasmettono emerite STRONZATE planetarie , affermando che la responsabilità del rialzo del prezzo dei generi alimentari e quindi per conseguenza la messa a rischio per fame di migliaia di persone sia dovuto al proliferare di Biocarburanti allorquando, se ne utilizza in quantità elevata producendo speculazione.

Fermo restanto che ci possa essere un aumento del prezzo, tale fattore è ingiustificato,
per il fatto che cmq si tratta di fonti rinnovabili a rotazione!ma io io ho fatto un altro
conto della lavandaia visto che questi IMBECILLI fanno i conti della lavandaia..

ecco il mio rapporto :

Ho utilizzato il costo del menu’ di mc Donald per semplificare e perchè basta una sola porzione di menu mc donald di proteine vitamine ecc. per sfamare una persona per un anno. Lasciamo perdere che solo carne fa male perchè ci sono menu Mc donald anche di sola insalata. Il riferimento è puramente statistico perchè il prezzo del menu di mc donald è simile in tutto il mondo.

Il Costo di un aereo militare stealth b è di 2 miliardi e 100 milioni di dollari

1 panino menu di mc donald= 5 dollari

2100000000
1 uomo x 5 dollari al giorno x 365 giorni = 1825 euro per mangiare

dividiamo 2 miliardi di dollari e rotti per 1825 euro ed esce fuori una popolazione di
oltre un milione di unità!

1 150 684 persone che mangiano per un anno !!!

LA TABELLA SCHEMATICA che ho elaborato in exel
dimostra che il problema della fame del mondo
non si risolve escludendo il bio-carburante…

ma semplicemente riducendo le spese belliche.
Ho calcolato che se si evitasse di costruire un soloaereo b-2 da guerra stealth il magnifico aereo invisibile si potrebbe sfamare una popolazione molto elevata.
Evitando di costruire un solo stealth all’anno,
noi possiamo sfamare piu di un milione di persone perchè un solo stealth b-2 il meraviglio aereo invisibile prodotto
dall’industria bellica
costa + di due miliardi di dollari…

quindi il fatto che i bio-carburanti stiano mettendo in difficoltà alcune diverse migliaia di persone nel continente africano,è un falso
problema perchè,
le stesse persone che accusano il bio-carburante
dovrebbero sapere che, se il mondo evitasse di costruire un solo aereo stealth b-2, con gli stessi soldi si possono indubbiamente
sfamare oltre un milione di persone,..
basterbbe quindi ridurre la spesa militare del 1% per sfamare
per almeno un anno 1 miliardo di persone; questo per dire che , spesso si fanno
i conti della lavandaia sempre e solo per difendere le corporazioni e li fanno
sempre e solo una manica di imbecilli
pagati da questa feccia corporativa di cui
non ne vediamo più la necessita di esistere.
I progetti di bio-town oltre tutto, prevedono l’utilizzo di bio-masse
che sono ben diversi dal bio-carburante, e ne prevederebbero
l’uso in armonia con le altre fonti rinnovabili
la cui prima è il sole…mentre del petrolio
siamo sicuri di una sola cosa, che è destinato
a esaurirsi.
Per chiosare dico che, dobbiamo evitare che
pagliacci di qualsi genere continuino a raccontar stronzate 
IMMONDE!

FLASH  LINK SULLE FARM MARKETS 
 

http://www.farmermarket.com/
http://www.farmersmarket.it/
 
 

 


 

BIO TOWN PLANNING 


 

Sei il sindaco di una città di 1000-2000-3000 abitanti?
e vuoi un progetto di bio-town?, noi te lo prepariamo 
in una settimana. 

In cosa consiste il progetto di Bio-town? ;
La bio-town è un concept che si definisce, per il fatto che la città intera viene "riprogettata" a partire da una
configurazione semplice. Si punta il compasso al centro
della città si traccia un raggio che varia da 100 metri
ad un chilometro; entro quel raggio non devono esserci

a) Supermercati
b) Centro commerciali
c) Discariche di "concentramento" di qualsiasi genere
d) Inceneritori
e) Abolizione di impianti a Gas
f) Divieto assoluto di utilizzo di imballaggi
h) Divieto assoluto di presenza di Stazioni di benzina
 

Entro quel raggio devono esserci:
a) Case o progetti che prevedano l'ausilio di energia
foto voltaica 
b) Accordi commerciale con le aziende agricole per
sviluppare bio-massa, con consistenti guadagni per gli agricoltori o semplici  contadini
c) Piani di riforestazione strategica
d) Impianti per il riciclaggio rifiuti plastici
e) Impianti per riciclaggio plastiche
f) Installazione di agriturismi per le aziende agricole
g) Centrale a bio-massa per lo sviluppo di prodotti energetici rinnovabili. 
h) Piste ciclabili
i) Forestazione delle strade
k) Abolizione delle strade a doppia carreggiata
l) Creazione di min-bio-discariche a basso concentramento all'esterno del cerchio.
Avendo abolito ogni genere di imballaggio e creando dei porti inter nodali, gl imballaggi,
vengono "Recuperati dalle stesse aziende che li producono o che li comprano
per imballare altri prodotti; qualora vi sia la necessità dell'utilizzo degli imballaggi,
questo significa che gli imballaggi dovranno essere progettati in modo che il consumatore
non lo distrugga ma si limiti unicamente ad aprirlo; in caso di distruzione non autorizzata
scatta la multa per ripagare l'imballaggio: "l'imballaggio è più prezioso del prodotto" se si pensa 
ad un sistema eco compatibile.
Possibile che queste cose non facciano parte di un programma politico nazionale?
possibile che voi politici siate così lenti a capire queste cose "ELEMENTARI"?.

 

per info  > progetti@archiram.net

Esempio di progetto 
 
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LInk amici  http://www.lifegate.it
http://www.itabia.it/web/index.htm
http://www.architetturaorganica.org
Ho sentito dire da alcuni idioti, che l'aumento del prezzo del pane è relativo all'aumento del petrolio; calcolando che le bio-town sarebbero solo relative al bio-diesel; nulla di più imbecille.
Se è VERO che  TUTTE LE MERCI SI TRASPORTANO CON IL PETROLIO!
PERCHè  INVECE I COMPUTER REGISTRANO UN DECREMENTO DEI
PREZZI? 
Un progetto di Bio-town non è relativo all'installazione di bio-combustibili, ma è relativo alla eliminazione di ciò che è nocivo per l'ambiente, installando meccanismi di riutilizzo di superfici e di tecniche industriali per il riuso di materia; inoltre il 90% delle biomasse deriva da Alberi morti di morte naturale e non tagliati appositamente; e da stoppie di bosco la cui pulizia,  riduce gli incendi. Vi siete mai chiesti quale è la causa degli incendi in Europa
e nel mondo? per quale motivo aumentano proprio in questo periodo gli incendi? 

Inoltre il processo di progettazione di bio-town sarebbe relativo alle città stesse, e si organizzerebbe attorno ai numerosi piccoli centri che l'Italia e l'Europa possiede.
Per fare questo occorrono progettisti capaci di attivare processi di progettazione
organica; ma il 90% dei tecnici sono incapaci di avere una visione integrale di progetto
sono solo abituati ad ammucchiare travi e pilastri su aree date dalle sedi di partito
e comprare a prezzo stracciato agli agricoltori.

La progettazione di bio-town non deve essere confusa con le menzogne che sento dire 
da una serie di teste di cazzo pagate ovviamente dalle lobby massoniche, basate sullo sfruttamento di persone e idee degli altri.

La documentazione che segue ancora " fresca" di copia-incolla procura già una idea dei dati ufficiali delle varie organizzazioni che stanno pianificando una seria progettazione su questo versante. 

La presenza stessa di bio-energia può  intrudurre "mezzi" a conduzione elettrica tali che
le aziende agricole sarebbero totalmente indipendenti da fonti cumbustibili; fatto che
porterebbe immediatamente ad una riduzione del prezzo del grano e del mais, addirittura con la possibilità di avviare produzioni dirette sul territorio e vendite dirette.

I centri commerciali ed i negozi,  per risparmiare aquisteranno quindi il prodotto grezzo da tali aziende perchè costa e costerà meno; anche un bambino di quarta elementare ha capito
che queste teste di cazzo stanno immettendo presso radio e tv una miriade di stronzate maledette.

Chi non deve comprare energia ma la produce potrà dare prodotti a prezzi molto bassi e fare una buona concorrenza sul mercato; ci potranno essere coloro che fanno i  furbi?
no ! perchè dovrebbero acquistare tutti i terreni e questo è impossibile; credo che stiamo per giungere in una epoca libera da lobby massoniche un epoca dove i POPOLI torneranno a dominare la terra. Un epoca in cui i famosi illuminati verranno impiccati sulle piazze assieme ai loro banchieri compiacenti.
 


Da  alcuni di questi siti ho tratto della documentazione che è in fase di rielaborazione con  dati successivi e calcoli opportuni sui territori in cui si propone il progetto .  Qui ne propongo alcuni spezzoni , che daranno vita ad un dossier rielaborato anche con cose assolutamente nuove.
Le fonti di energia da biomassa sono costituite dalle sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia. Alcune fonti come la legna non necessitano di subire trattamenti altre come gli scarti vegetali o i rifiuti urbani devono essere processate in un digestore.

Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come canna da zucchero, barbabietole e mais, spesso prodotti in quantità superiori al fabbisogno, si può ricavare l'etanolo o alcool etilico che può essere utilizzato come combustibile per i motori a scoppio, in sostituzione della benzina. Dalle oleaginose (quali girasole, colza, soia) si può ottenere per spremitura il cosiddetto biodiesel.

Tramite opportuno procedimento è inoltre possibile trasformare le biomasse di qualsiasi natura in BTL (Biomass to liquid), un biodiesel ottenuto appunto da materiale organico di scarto o prodotto appositamente con colture dedicate.

Lo sfruttamento di nessuna di queste fonti può comunque prescindere da valutazioni sull'EROEI complessivo, ossia sul rapporto tra energia ottenuta ed energia impiegata nella produzione.
 
 

EROEI è un acronimo inglese che sta per Energy Returned On Energy Invested (o Energy Return On Energy Investment), ovvero "energia ricavata su energia consumata"; tale parametro indica precisamente la resa energetica, un rapporto tra l’energia ottenibile da un prodotto e l’energia spesa per la sua lavorazione. Un processo è energeticamente conveniente se presenta un valore di EROEI maggiore di 1; se il suo valore è minore di 1 vuol dire che si spende più energia di quanta se ne possa ricavare. In alcuni casi l’energia restituita, anche se minore di quella impiegata, può offrire particolari utilità. Con questo ausilio teorico è possibile comparare efficamente processi diversissimi fra loro, quasi ogni attività umana: dalla semplice legna da ardere alle componenti di un pannello solare, che richiedono un considerevole investimento in energia "congelata" per la loro produzione, e si rivela fondamentale nell'operare una scelta fra le diverse fonti energetiche. Si noti anche che l’EROEI si ottiene dal rapporto di quantità di energia messe in gioco anche in tempi diversi, e la sua rilevanza dipende dal tasso di sconto assunto per l’energia investita.
 

L'esempio più classico è quello del petrolio: in questo caso l'EROEI sarà pari all'energia resa da un barile di petrolio fratto l'energia necessaria per ottenere la stessa quantità di petrolio (le indagini geologiche, la trivellazione, l'estrazione ed il trasporto). Agli inizi dell'era petrolifera questo rapporto era ovviamente molto favorevole, con un EROEI di circa 100: l'energia impiegata per estrarre 100 barili di petrolio era pari ad 1 solo barile. Andando avanti con gli anni si è passati allo sfruttamento di giacimenti via via più isolati, piccoli e difficili da raggiungere, tutte circostanze che contribuiscono a diminuire l'EROEI del petrolio: difatti il processo è conveniente e razionale fintanto che l'energia fornita dal barile di petrolio è superiore a quella richiesta per estrarlo: una volta che l'EROEI diventa pari ad 1 o minore di 1 non è più conveniente estrarlo e l'attività diventa svantaggiosa energeticamente ed economicamente (salvo sussidi). È per questa ragione che molti studiosi hanno ipotizzato che l'umanità non consumerà la totalità del petrolio disponibile nel sottosuolo, ma una quantità considerevole resterà comunque intatta perché l'industria petrolifera non avrà l'interesse economico ed energetico ad estrarlo, almeno per quanto riguarda i suoi impieghi tradizionali di combustibile
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EROEI largamente positivo
Grande idroelettrico fra 50 e 250
Mini idroelettrico fra 30 e 270
Fotovoltaico a film sottile fra 25 e 80
 

EROEI certamente positivo
Petrolio fra 5 e 15
Eolico fra 5 e 80
Fotovoltaico convenzionale fra 3 e 9
Carbone fra 2-7 e 7-17
Gas naturale fra 5 e 6
Biomassa fra 3-5 e 5-27
 

Stime dell'EROEI molto divergenti
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Nucleare da meno di 1 a 60-100
 

EROEI potenzialmente minore di 1
Etanolo (da coltivazioni dedicate) fra 0,6 e 1,4 ma una recente ricerca indica valori di circa 5,4.[1]
Sabbie bituminose minore di 1
 
 
 
 

1. abbattimento di piante già morte senza intaccare alberi vivi
2. biomassa secca, foglie, rametti, scarti lavorazioni agricole, potature di parchi e giardini, metodo del ramo bello annuale
3. sfruttamento razionale delle foreste metodo della matricina per piccole strisce di bosco o 1 pianta ogni 4
4. salvaguardia alberi secolari, generi protetti, boschi storici, habitat, ecosistema
5. lavorazione ecologica (sega a mano, sega elettrica, cippatrice elettrica, accetta, machete, scure)
6. assenza di spese aggiuntive di costi energetici di trasporto via nave e via terra per migliaia di chilometri
7. retribuzione 25 € per ogni ora di lavoro applicata
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Un uso diffuso delle biomasse (segatura delle locali segherie ed anche prodotte da ceppato di legni di scarso valore commerciale) lo si ha negli impianti di teleriscaldamento, diffusi particolarmente in Val Pusteria. L'abbondanza della materie prime e il lungo periodo invernale favoriscono tale utilizzo. Alcuni impianti, come quello di Dobbiaco, producono anche energia termoelettrica.

Sono presenti anche alcune altre piccole centrali al Nord Italia; presto sorgerà anche nel Mezzogiorno, nel Polo Industriale del Dittaino, a Enna, la prima centrale di questo genere. Essa garantisce energia economica alle imprese e ai civili
 

1. Biodiesel
2. Biogas
3. Cippato
4. Emissioni zero
5. Energie rinnovabili
6. Pellet
7. Teleriscaldamento
8. Agroenergie
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http://www.itabia.it/web/index.htm

S'intende per biomassa ogni sostanza organica derivante direttamente o indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana. Mediante questo processo, le piante assorbono dall'ambiente circostante anidride carbonica (CO2) e acqua, che vengono trasformate, con l'apporto dell'energia solare e di sostanze nutrienti presenti nel terreno, in materiale organico utile alla crescita della pianta. In questo modo vengono fissate complessivamente circa 2×1011 tonnellate di carbonio all'anno, con un contenuto energetico equivalente a 70 miliardi di tonnellate di petrolio, circa 10 volte l'attuale fabbisogno energetico mondiale.

Biocombustibili

I biocombustibili sono, invece, combustibili solidi, liquidi o gassosi derivati direttamente dalle biomasse (es. legna da ardere), od ottenuti a seguito di un processo di trasformazione strutturale del materiale organico. Tra i principali annoveriamo: 
biodiesel

bioetanolo cippato pellets biogas
Bioenergia

La bioenergia, infine, è qualsiasi forma di energia utile ottenuta dai biocombustibili. La biomassa rappresenta la più consistente tra le fonti di energia rinnovabile anche se esistono molteplici difficoltà di impiego dovute all’ampiezza e all’articolazione delle fasi che costituiscono le singole filier
 

La valorizzazione delle biomasse, quando è inserita e organizzata in un contesto di filiera ed efficiente valorizzazione di tutte le sue componenti, consente notevoli benefici di tipo ambientale e socio economico sia a livello locale e territoriale che planetario. Ad esempio, l’uso energetico delle biomasse vegetali è considerato uno dei più efficienti sistemi per ridurre le emissioni di gas serra (come previsto dagli accordi di Kyoto del 1998), in quanto la CO2 emessa durante la produzione di energia dalle biomasse è pari a quella assorbita durante la crescita delle piante, mentre i combustibili fossili utilizzati emettono CO2 che si accumula nell’ambiente. Un altro importante contributo allo sviluppo sostenibile può derivare da un incremento dell’uso del legno e derivati in sostituzione di altri materiali il cui impiego risulti più "costoso" sia energeticamente che ambientalmente, sfruttandone il ruolo di "sequestratore" di CO2 e la sua versatilità come materia prima; il tutto in un contesto di salvaguardia e miglioramento del sistema forestale.

La materia organica fotosintetica, opportunamente trasformata, può avere molteplici impieghi: 
Biomateriali per l'industria edilizia ed abitativa e per la produzione di compositi; 

Fertilizzanti o ammendanti per i terreni agrari; ; 

Prodotti per l'industria (lubrificanti, solventi, plastiche biodegradabili, additivi vari, ecc.); 

Conversione in energia termica e/o elettrica e produzione di biocombustibili solidi (es. pellets) o liquidi (es. biodiesel, bioetanolo, ecc.).
Colture dedicate: arboree (es. essenze legnose usate in cicli forestali a turno breve), arbustive (es. ginestra), erbacee (es. sorgo zuccherino); 

Materiale derivante dalle diverse fasi produttive e distributive del sistema foresta-legno; 

Residui e scarti della produzione agricola e zootecnica, della lavorazione agro-industriale, della commercializzazione dei prodotti; 

Frazioni organiche (umida e secca) dei rifiuti civili ed industriali.
La conversione in energia

Le tecnologie per ottenere energia dai vari tipi di biomasse sono naturalmente diversi e diversi sono anche i prodotti energetici che si ottengono. Ad esempio, se un materiale ha molto carbonio (C) e poca acqua (H2O), è adatto per essere bruciato per ottenere calore o elettricità; se, viceversa, ha molto azoto (N) ed è molto umido, può essere sottoposto ad un processo biochimico che trasforma le molecole organiche in metano ed anidride carbonica. Infine, combustibili liquidi adatti ad essere utilizzati nei motori a benzina o diesel possono essere ottenuti a partire da particolari specie vegetali.
 

I processi di conversione termochimica sono basati sull'azione del calore che permette le reazioni chimiche necessarie a trasformare la materia in energia e sono utilizzabili per i prodotti ed i residui cellulosici e legnosi in cui il rapporto C/N abbia valori superiori a 30 ed il contenuto di umidità non superi il 30%. Le biomasse più adatte a subire processi di conversione termochimica sono la legna e tutti i suoi derivati (segatura, trucioli, ecc.), i più comuni sottoprodotti colturali di tipo ligno-cellulosico (paglia di cereali, residui di potatura della vite e dei fruttiferi, ecc.) e taluni scarti di lavorazione (lolla, pula, gusci, noccioli, ecc.).
I processi di conversione biochimica permettono di ricavare energia per reazione chimica dovuta al contributo di enzimi, funghi e micro-organismi, che si formano nella biomassa sotto particolari condizioni, e vengono impiegati per quelle biomasse in cui il rapporto C/N sia inferiore a 30 e l'umidità alla raccolta superiore al 30%. Risultano idonei alla conversione biochimica le colture acquatiche, alcuni sottoprodotti colturali (foglie e steli di barbabietola, ortive, patata, ecc.), i reflui zootecnici e alcuni scarti di lavorazione (borlande, acqua di vegetazione, ecc.), nonché alcune tipologie di reflui urbani ed industriali.
 

Il biodiesel è fonte di energia rinnovabile ottenuta dagli oli vegetali di colza e girasole, con proprietà e prestazioni simili a quelle del gasolio minerale (vedi tabella). Caratteristiche distintive sono l’assenza di zolfo, di composti aromatici, la riduzione del particolato fine (PM10) e, infine, la riduzione dei gas a effetto serra, quantificabile nel risparmio di 2,5 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di gasolio sostituita. Il biodiesel presenta inoltre elevata biodegradabilità.
 

L'etanolo può essere prodotto per via chimica con sintesi a partire da fonte fossile o per via fermentativa a partire da biomasse. Questa seconda via porta alla produzione del cosiddetto bioetanolo.
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Le materie prime per la produzione di etanolo possono essere racchiuse nelle seguenti classi: 
Residui di coltivazioni agricole;

Residui di coltivazioni forestali;

Eccedenze agricole temporanee ed occasionali;

Residui di lavorazione delle industrie agrarie e agro - alimentari;

Coltivazioni ad hoc; 

Rifiuti urbani.
Per quanto riguarda le coltivazioni ad hoc, quelle più sperimentate e diffuse sono la canna da zucchero (si veda l'esperienza Brasiliana), il grano, il mais. Ci sono poi altre colture, quali la bietola, il sorgo zuccherino, il topinambur ed altre, che rimangono ancora in fase sperimentale. Secondo la loro natura, le materie prime possono essere classificate in tre tipologie distinte: 
Materiali zuccherini: sostanze ricche di saccarosio come la canna da zucchero, la bietola, il sorgo zuccherino, taluni frutti, ecc.

Materiali amidacei: sostanze ricche di amido come il grano, il mais, l'orzo, il sorgo da granella, la patata.

Materiali lignocellulosici: sostanze ricche di cellulosa come la paglia, lo stocco del mais, gli scarti legnosi, ecc.
 

La produzione di energia a partire da fonti rinnovabili ha un impatto ambientale limitato. In particolare, il contributo all'effetto serra è estremamente ridotto: le emissioni di CO2 legate agli stadi dei processi di conversione sono quasi totalmente bilanciate dal consumo di CO2 necessario alla crescita della biomassa utilizzata come fonte di energia

http://unfccc.int/2860.php
1995-98 - 2005
http://www.itabia.it/web/soci.htm