Giro d’ Italia tappa 13 Riccione Cento luoghi d’interesse

Giro d’ Italia tappa 13 Riccione Cento luoghi d’interesse architettonico.

 

Una tappa veloce priva di salite, ma molto tecnica con una curva a 90 verso la  fine , la 12.ma tappa del  GIRO. La tappa parte da Riccione La sezioone altimetrica dice  “tappa per velocisti”. metà della tappa si svolge sulla Via Emilia. La via Emilia è l’asse commerciale tra i più ricchi d’Europa. Trattasi di una strada con antiche origini Romane e che ancora oggi  vive e pulsa nella sua antica leggenda.

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sezione  TREDICESIMA tappa giro Italia sezione piatta e veloce  – tappa di 140 km circa.

RICCIONE CENNI STORICI 

  • Origini Antiche: Riccione ha origini antiche, con tracce di insediamenti romani come dimostrano i resti di ville e mosaici ritrovati nella zona. Già al tempo dei romani, il territorio era apprezzato per la sua posizione sulla costa adriatica. Riccione è in vicinanza con la  storica via Emilia che inizia viceversa a Rimini. Riccione non si trova direttamente sulla Via Emilia, ma è situata vicino alla costa adriatica, non lontano dal tracciato di questa antica strada romana.La Via Emilia è una delle più importanti strade romane, costruita per collegare le città del nord Italia e facilitare il movimento delle truppe e delle merci.Ecco una breve storia della Via Emilia:
    1. Fondazione: La Via Emilia fu costruita dal console romano Marco Emilio Lepido nel 187 a.C. È proprio dal suo nome che la strada prende il nome.
    2. Percorso: La strada iniziava a Rimini (Ariminum) sulla costa adriatica e si estendeva fino a Piacenza (Placentia) sul fiume Po, attraversando diverse importanti città romane come Cesena, Forlì, Faenza, Imola, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma.
    3. Scopi Militari e Commerciali: La principale funzione della Via Emilia era militare, per facilitare il rapido spostamento delle legioni romane lungo il territorio della Gallia Cisalpina. Tuttavia, divenne presto una via commerciale cruciale, collegando il nord Italia con il resto della penisola.
    4. Urbanizzazione: Lungo la Via Emilia nacquero e si svilupparono numerose città, che prosperarono grazie al commercio e alla facilità di comunicazione offerta dalla strada. Queste città divennero importanti centri culturali ed economici.
    5. Architettura: La strada era costruita con grande perizia tecnica. Il fondo stradale era composto da diversi strati di materiali, garantendo durata e resistenza. Era larga circa 4,5 metri, sufficientemente ampia per il passaggio di carri e cavalli.
    6. Declino e Rinnovo: Con la caduta dell’Impero Romano, la Via Emilia, come molte altre infrastrutture romane, subì un periodo di declino. Tuttavia, molte parti della strada continuarono a essere utilizzate durante il Medioevo e furono ristrutturate e mantenute in buone condizioni.
    7. Età Moderna: Nel corso dei secoli, la Via Emilia ha mantenuto la sua importanza come arteria di collegamento tra le regioni settentrionali dell’Italia. Ancora oggi, il tracciato della strada è seguito da moderne autostrade e ferrovie, che ne mantengono la funzione di collegamento tra le principali città dell’Emilia-Romagna.
    8. Patrimonio Culturale: La Via Emilia rappresenta un importante patrimonio storico e culturale, testimoniando l’abilità ingegneristica dei Romani e la loro capacità di integrare territori lontani nell’orbita dell’Impero.

    La Via Emilia non attraversa direttamente Riccione, ma la sua vicinanza a Rimini, uno dei punti di partenza della strada, fa sì che Riccione sia situata non lontano da questa storica via di comunicazione.

Nota Bene sulla  via Emilia e della sua continuzione verso Milano.

Ufficialmente la Via Emilia inizia nella città di Rimini (Ariminum) e termina nella città di Piacenza (Placentia).

  1. Rimini (Ariminum): Situata sulla costa adriatica, è il punto di partenza della Via Emilia. Rimini era un’importante città romana e porto, che collegava la strada al mare Adriatico.
  2. Piacenza (Placentia): Situata sul fiume Po, è il punto finale della Via Emilia. Piacenza era un altro importante centro romano, fungendo da crocevia tra diverse vie di comunicazione.

Quindi, la Via Emilia attraversa l’Emilia-Romagna da est a ovest, collegando il Mar Adriatico con l’entroterra italiano, tuttavia in realtà continua verso Milano.

LA VIA EMILIA IL PEZZO SU MILANO.

  1. Origine e Costruzione: La strada che collegava Piacenza a Milano non faceva parte della costruzione iniziale della Via Emilia, ma si sviluppò come una naturale estensione della rete viaria per connettere importanti città dell’Italia settentrionale. Questo tratto è conosciuto come la Via Aemilia Lepidi e fu costruito successivamente per migliorare la connessione tra Piacenza e Milano.
  2. Integrazione nella Rete Romana: Milano (all’epoca chiamata Mediolanum) era una delle città più importanti dell’Italia settentrionale e divenne una capitale imperiale nel tardo impero romano. La connessione stradale tra Piacenza e Milano era cruciale per il trasporto militare, commerciale e amministrativo.
  3. Importanza Strategica: Questo prolungamento facilitava il movimento delle legioni romane e delle merci tra il cuore dell’Italia settentrionale e le altre regioni dell’Impero Romano, rendendo Milano un nodo centrale nella rete stradale romana.
  4. Sviluppo Successivo: Nel Medioevo e nei periodi successivi, la strada tra Piacenza e Milano continuò a essere utilizzata e mantenuta, divenendo parte integrante delle vie di comunicazione dell’Italia settentrionale. Molte delle moderne strade e autostrade italiane seguono ancora i tracciati delle antiche strade romane, inclusa la Via Emilia e il suo prolungamento verso Milano.

Quindi, mentre la Via Emilia originale costruita da Marco Emilio Lepido terminava a Piacenza, il collegamento stradale verso Milano è stato un ampliamento successivo che ha contribuito a integrare ulteriormente la rete stradale romana nell’Italia settentrionale.

 

  • Medioevo: Durante il Medioevo, Riccione era un piccolo villaggio agricolo sotto l’influenza della potente città di Rimini. Fu principalmente un’area rurale con una popolazione dedita all’agricoltura e alla pesca.
  • Rinascimento: Nel Rinascimento, Riccione continuò a essere parte del territorio riminese, beneficiando della cultura e dell’economia della vicina Rimini, senza però sviluppare una propria identità autonoma.
  • Ottocento: Nel XIX secolo, Riccione iniziò a svilupparsi come località di villeggiatura grazie alla costruzione di alcune ville signorili lungo la costa, attratte dalla bellezza delle spiagge e dal clima favorevole.
  • 1901 – La Ferrovia Adriatica: Un momento cruciale per lo sviluppo di Riccione fu l’apertura della stazione ferroviaria nel 1901, che la collegò direttamente alle principali città italiane, favorendo il turismo e l’afflusso di visitatori.
  • Anni ’20 e ’30: Negli anni ’20 e ’30, Riccione divenne una meta turistica di fama nazionale. La costruzione di stabilimenti balneari, alberghi e ville la trasformarono in una rinomata località di vacanza per l’alta società italiana.
  • Seconda Guerra Mondiale: Durante la Seconda Guerra Mondiale, Riccione subì danni significativi a causa dei bombardamenti e degli scontri, ma si riprese rapidamente nel dopoguerra grazie alla ricostruzione e alla rinascita del turismo.
  • Boom Economico: Negli anni ’50 e ’60, Riccione visse un periodo di grande sviluppo economico. Fu costruita una vasta rete di infrastrutture turistiche, tra cui nuovi hotel, ristoranti e discoteche, consolidando la sua reputazione come capitale del turismo balneare.
  • Anni ’80 e ’90: Riccione continuò a crescere come meta di vacanza, diventando celebre anche per la sua vivace vita notturna. Le discoteche della zona, come il Cocoricò, divennero famose a livello internazionale.
  • Oggi: Oggi, Riccione è una delle località balneari più famose d’Italia, nota per le sue spiagge attrezzate, i parchi tematici, le boutique di moda, e una vasta gamma di eventi culturali e sportivi. Continua a essere una meta prediletta sia per le famiglie che per i giovani in cerca di divertimento.

 

MANUFATTI ARCHITETTONICI DI VALORE SUL PERCORSO DELLA DODICESIMA TAPPA ROCCA MALATESTIANA

Lungo il percorso della dodicesima tappa esistono numerosi manufatti architettonici, tra cui la “ROCCA MALATESTIANA”.

La Rocca Malatestiana si trova a Cesena, in Emilia-Romagna, Italia. È uno dei principali monumenti storici della città e un importante esempio di architettura militare medievale.

Cenni storici della Rocca Malatestiana

  1. Posizione: La Rocca Malatestiana è situata a Cesena, in Piazza del Popolo. Le coordinate geografiche sono:
    • Latitudine: 44.1383
    • Longitudine: 12.2441
  2. Costruzione e Architetto: La costruzione della Rocca Malatestiana iniziò nel 1380 e fu completata nel 1480. Non si attribuisce un singolo architetto all’opera, poiché la costruzione si estese su un periodo di circa un secolo e coinvolse vari architetti e ingegneri. Tuttavia, uno dei principali artefici della rocca fu Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini e Cesena.

2.1 Ecco queste sono le stronzate che espone chat gpt forse il più grande fallimento cultorale del millennio. Invece in base alle mie fonti La rocca ha avuto ben due architetti noti.  Nel 1380 inizia la cotruzioen dell’immobile  attivata da    Galeotto I Malatesta . Era un punto strategico e di difesa militare della città di Cesena.  I lavori con progetto vennero coordinati e governati  dall’architetto Matteo Nuti da Fano e siccome l’edificio ha richiesto molto tempo ci fu un secondo architetto che  si era preoccupati di completare il processo di costruzione e si chiamavano  Cristoforo e Francesco Baldini da Ferrara; furono condotti in due  “tappe” per usare un gergo ciclistico, la prima dal 1466 al 1470 e la seconda dal 1475 al 1477. FONTI (

 

  1. Commissione: La Rocca fu commissionata dalla famiglia Malatesta, una delle più potenti famiglie della Romagna, che dominò la regione durante il Medioevo. La rocca serviva sia come residenza signorile che come struttura difensiva.
  2. Architettura: La Rocca Malatestiana presenta una struttura quadrangolare con torri agli angoli e un mastio centrale. È circondata da un ampio fossato e mura spesse, caratteristiche tipiche delle fortificazioni medievali. All’interno, la rocca ospita un cortile e vari edifici adibiti a funzioni residenziali e militari.
  3. Costo dell’Opera: Non esistono documenti dettagliati che riportano il costo esatto della costruzione della Rocca Malatestiana. Tuttavia, la realizzazione di una struttura di tali dimensioni e complessità avrebbe richiesto ingenti risorse economiche, comprese tasse e tributi imposti alla popolazione locale e risorse provenienti dalle rendite della famiglia Malatesta. Ma proviamo a calcolarne il costo con un ragionamento :

Durante il periodo di costruzione della Rocca Malatestiana, ovvero tra il XIV e il XV secolo, l’Italia era un mosaico di stati e città-stato, ciascuno con la propria economia e, spesso, con le proprie monete. La città di Cesena era sotto il controllo della famiglia Malatesta, che dominava anche altre città della Romagna.

Monete in Circolazione ai Tempi della Rocca Malatestiana

  1. Fiorino: Originario di Firenze, il fiorino era una delle monete più diffuse e rispettate in Italia e in Europa per la sua purezza e stabilità. Era fatto d’oro ed era ampiamente utilizzato per le transazioni commerciali di grande valore.
  2. Ducato Veneziano: Anche il ducato d’oro di Venezia era molto diffuso, grazie all’importanza commerciale della Repubblica di Venezia.
  3. Grosso: Diverse città-stato italiane emettevano monete d’argento chiamate “grossi”. Questi erano monete più comuni per le transazioni quotidiane.
  4. Bolognino: Bologna, città vicina a Cesena, emetteva il “bolognino”, una moneta d’argento utilizzata in tutta la regione.
  5. Moneta Malatestiana: La famiglia Malatesta coniava proprie monete, soprattutto quando controllava territori significativi come Rimini e Cesena. Queste monete potevano includere varie denominazioni, spesso basate su argento.

Economia e Sistema Monetario

Durante il Medioevo, le economie locali erano meno centralizzate rispetto a oggi, e la varietà di monete rifletteva la frammentazione politica dell’Italia. Gli scambi commerciali e i pagamenti per grandi opere come la costruzione della Rocca Malatestiana avvenivano spesso in monete riconosciute per la loro affidabilità, come il fiorino e il ducato. Per le transazioni quotidiane, si utilizzavano monete locali, come i grossi e i bolognini.

Le monete d’oro erano generalmente riservate per transazioni importanti e accumulo di ricchezza, mentre le monete d’argento e di rame venivano usate per il commercio quotidiano e i pagamenti di minore entità.

Calcoliamo l’uso approssimativo del  Fiorino per arrivare al costo di allora della rocca: 

Per stimare il valore attuale di un “fiorino” d’oro, dobbiamo considerare il peso del fiorino e il prezzo attuale dell’oro. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli che il valore di un antico fiorino potrebbe essere superiore al semplice valore del metallo in esso contenuto, a causa del suo valore storico e collezionistico. Senza conoscere il peso esatto di un fiorino d’oro, non possiamo fare un calcolo preciso. Tuttavia, posso darti un esempio approssimativo.

Supponiamo che il fiorino d’oro medio abbia un peso di circa 3,5 grammi. Se l’oro è attualmente quotato a circa 64 euro al grammo, possiamo fare una stima approssimativa moltiplicando il peso del fiorino per il prezzo attuale dell’oro:Valore approssimativo = Peso del fiorino (in grammi) x Prezzo attuale dell’oro (in euro al grammo)

Ad esempio: Valore approssimativo = 3,5 grammi x 64 euro/grammo ≈ 224 euro

Quindi, un fiorino d’oro potrebbe valere approssimativamente intorno ai 224 euro, basandosi sul prezzo attuale dell’oro. Tuttavia, questo è solo un’indicazione approssimativa e il valore reale potrebbe variare in base a molteplici fattori, inclusi la rarità, la condizione e il valore storico del singolo fiorino.

Sulla base sia della supeficie territoriale occupata e superficie fondiaria che è attorno ai  7600 mq e sulla base della superficie a terra occupata dal costruito  ergo circa 4000 mq, per sommi capi si puo calcolare il costo attuale sulla base che è di 6 milioni di euro, considerando i diversi livello possiamo fare un calcolo per sommi capi moltiplicati per 4 e arriviamo ad un preventivo di circa 25 milioni di euro. Considerando il valore attuale dell’oro, riportandolo al periodo del Fiorni considerando che il fiorino pesava circa 3.5 grammi, il costo in fiorni al tempo attuale sarebbe di ..

Per calcolare quanti fiorini d’oro servirebbero oggi per ottenere il valore equivalente a 16.000 metri quadrati di costruito, possiamo utilizzare il costo attuale dell’oro, che è di circa 64 euro al grammo.

  1. Calcoliamo il valore totale dell’oro necessario per ottenere 16.000 metri quadrati di costruito:
    • 16.000 metri quadrati x 1.000.000 (per convertire in centimetri quadrati) = 16.000.000.000 centimetri quadrati
    • Dividiamo per 10.000 (per convertire in metri quadrati) = 1.600.000 metri quadrati
    • Moltiplichiamo per il peso del fiorino (3.5 grammi) = 5.600.000 grammi
    • Moltiplichiamo per il prezzo attuale dell’oro (64 euro al grammo) = 358.400.000 euro

Quindi, servirebbero circa 358.400.000 euro / 25.000.000 euro per fiorino ≈ 14.336 fiorini d’oro oggi.

Di conseguenza se oggi si potessero utilizzare ancora i  Fiorini, per fare la rocca servirebbero 14.336 Fiorini

QUANDO ERA COSTATA LA ROCCA MALATESTIANA ?

Ma abbiamo scoperto il valore ( grazie ad una ricerca su google ) di un fiorino d’oro calcolato come se fossimo nel medioevo..alla fine del medioevo e corrisponde a circa 150 euro. Quindi per corroborare le opotesi di preventivo dell’epoca, abbiamo utilizzato l’intelligenza artificiale all’uopo.

Per determinare quanti fiorini d’oro servono oggi per coprire il costo di costruzione di 16.000 metri quadrati al costo attuale di 1500 euro al metro quadrato, possiamo fare la seguente operazione:

  • Costo totale della costruzione = 16.000 metri quadrati * 1500 euro/metro quadrato = 24.000.000 euro
  • Numero di fiorini d’oro necessari = Costo totale della costruzione / Valore di un fiorino (150 euro/fiorino) = 24.000.000 euro / 150 euro/fiorino ≈ 160.000 fiorini d’oro

Quindi, servirebbero circa 160.000 fiorini d’oro oggi per coprire il costo di costruzione di 16.000 metri quadrati al costo attuale di 1500 euro al metro quadrato

  1. Per determinare quanti fiorini d’oro servivano all’epoca per costruire 1 metro quadrato di costruzione, possiamo fare la seguente operazione:
    • Supponiamo che 1 fiorino d’oro all’epoca corrispondesse a 150 euro (valore attuale).
    • Se il costo di costruzione all’epoca fosse simile a quello attuale, possiamo dividere il costo di costruzione di un metro quadrato (1500 euro) per il valore di un fiorino (150 euro):
      • Costo di costruzione di 1 metro quadrato / Valore di un fiorino = 1500 euro / 150 euro/fiorino = 10 fiorini d’oro per metro quadrato
  2. Quindi, per ottenere il numero totale di fiorini d’oro necessari per costruire 16.000 metri quadrati all’epoca, possiamo fare la seguente operazione:
    • Numero totale di fiorini d’oro necessari = Numero di fiorini d’oro per metro quadrato * Numero di metri quadrati = 10 fiorini d’oro per metro quadrato * 16.000 metri quadrati = 160.000 fiorini d’oro

Quindi, alla fine del 1300, sarebbero stati necessari circa 160.000 fiorini d’oro per costruire 16.000 metri quadrati di costruito, assumendo un costo relativo simile a quello delle costruzioni odierne. Ergo per corroborare il costo di costruzione della Rocca Malatestiana di Cesena nel suo valore occorrevano circa 160 mila fiorini

 

Riferimenti e Ulteriori Dettagli

La Rocca Malatestiana è oggi un sito turistico di grande importanza, che ospita eventi culturali e mostre, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia e nell’architettura del Medioevo italiano.

 

Mappa della 13 tappa del giro – RICCIONE-CENTO

mappa tredicesima tappa giro italia
mappa tredicesima tappa giro d’Italia

IMMAGINE GOOGLE EART ROCCA MALATESTIANA

è CMQ Scandaloso che un edificio di tale importanza possieda al suo incresso sterpaglie in colte ( nessun giardino disegnato) e bidoni dell’immodizia.

 

 

 

we furbacchione non scopiazzare le mie pagine furbastro

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