biennale venezia 2024 arte ed architettura – Tutto generato dalla Massoneria
- Biennale : istituzione cardine e statistiche sulla convalida sociale
- Breve storia
- Scenario del back ground generativo Il caffè Florian
TENDENZE SU BIENNALE E CONVALIDA SOCIALE IN DECLINO
Il tema della Biennale di Venezia, una istituzione cardine per quella che sarebbe l’evoluzione dell’arte Italiana e forse dell’architettura; ci siamo accorti che nessuno ha mai esposto la completezza del progetto Biennale, la sua storia la sua mappa e la composizione dei diversi padiglioni, firmati dai giganti storici dell’architettura. Cercheremo di capire cosa funzionava un tempo e cosa oggi non funziona.
Intanto vediamo il reale interesse del Pubblico alla Biennale di Venezia. Abbiamo i dati di google trends che non ha la medesima affidabilità dei dati Istat, tuttavia, siamo sicuri che i dati Istati siano ” non controllati politicamente”? Inoltre da oggi alla fine dell’anno avremo anche dei dati statistici da google search sia su questo articolo che sulle pagine e forse un altra cosa che scoprirete nel prossimo mese.
La Biennale è l’istituzione d’arte che è anche connessa con il cinema, di conseguenza è paragonabile all’accademia del cinema di Hollywood per l’arte.
Detto questo l’interesse non è reale ma imposto dai media main frame – Infatti il dato di trends coincide con l’esposizione mediatica, questo indica che il reale interesse non c’è, esiste perchè è imposto. In poche parole la biennale di Venezia non è pop, è una realtà d’elitte.
L’interesse pop , è imposto dalle tv e dai main-stream tabloid. Eppure tale istituzione nasce da un semplice bar. Ammesso e non concesso che il “caffè florian” fosse un banale bar, si potrebbe dire che la Biennale nasce dal “basso”. L’istituzione ha coagulato attorno a se per rinforzarsi l’architettura ed al cinema. Se i dati di google fossero affidabili, vediamo un lento disintereses del pubblico ergo un “declino” costante. Detto questo una istitizione del genere non ha bisogno di followers su instagram per altro sappiamo che ormai instagram è meno credibile di una “gallina senza culo”.
Il persistente disinteresse pop verso la questione trova le sue radici nella fase post-berlusconiana, quando la pianificazione impellente della politica di sinistra ha prodotto soltanto danni. Potrebbe non essere così, tuttavia il nodo della questione risiede nel disallineamento dell’istituzione rispetto alla realtà e alle verità stesse. Tale disallineamento è alimentato dai baroni dell’architettura e dagli accademici che esercitano un controllo capillare su riviste e altri strumenti di diffusione, ergo gli architetti o le “archistar”, ostacolando l’ingresso di nuovi talenti per mantenere in vita i loro studi, spesso dipendenti da favori politici, specialmente di orientamento socialista e di sinistra. Non escludiamo che questi “damerini” siano circondati da tira linee che forse hanno letto solo il manualetto di “Ludovico Quaroni” la più devastante tomba concettuale dell’architettura, piena di nozioni da terza geometra. Ma questa è solo la mia opinione.
Si auspica che nei prossimi vent’anni, oltre all’intervento dell’anti-trust per regolare Internet, si possa assistere a una profonda riforma sulle modalità organizzative. Se la biennale fosse “il San Remo dell’arte” forse manca un “Fiorello” ed un “Amadeos” per togliere le castagne dal fuoco e dare una iniezione pop?. Forse non serve. Del resto il nuovo programma tv di Fiorello dove nasce? in un bar! e la Biennale nasce come spinta sociale dalla prima caffetteria storica al mondo ” Caffè Florian” la dove si radunavano spesso , musicisti artisti e scrittori di un certo “rango”.
Lo scenario cinematografico, con i relativi inviti, trasla l’interesse verso la realtà “pop” grazie agli attori di Hollywood e alle nostre stelle italiane. Giovani talenti del cinema nazionale, valorizzati da registi di valore della contemporaneità formatisi negli anni 90, trascinano il pubblico verso nuovi interessi, e tengono “viva” ancora questa istituzione. L’analisi del dato solo utilizzando “Biennale Venezia” è probabile sia insufficiente, dovremmo inserire altri parametri. Ma questo è un sito di divulgazione progettuale non un sito di statistica. Tuttavia a fine articolo troviamo alcuni esperimenti di ricerca.
CENNI STORICI DELLA BIENNALE DI VENEZIA
Fondazione:
Il consiglio comunale di Venezia presieduta dal sindaco Riccardo Selvatico, delibera, il 19 aprile del 1893, l’idea di istituire una Esposizione biennale artistica nazionale che si sarebbe inaugurata il 22 aprile del 1894. Ma la Biennale non nasce secondo una “decisione improvvisa” perchè prima che si potesse dare avvio all’ufficialità espositiva, si era formato in maniera “forse” spontanea un incontro continuo di personalità artistiche, al “caffè Florian” di Venezia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Caff%C3%A8_Florian
Gli artisti , prima della nascita “ufficiale” dell’esposizione , si radunavano al Caffè Florian, solo questo ha dato l’idea di creare un istituzione ufficiale. Il bisogno in quell’epoca di uno spazio dove vi fosse un fermento sull’arte in forma collettiva, aveva raccolto artisti, in quella che si ritiene sia la prima caffetteria della storia. Proprio a Venezia!. Il caffè Florian ha una
Allarghiamo la visione solo sul punto della fondazione per far capire da dove arrivano le cose e per quale motivo Venezia si sia trovata a creare la “Biennale”. Questo per capire come il lavoro di falsificazione della realtà è spesso nascosta nell’origine dei “fenomeni”.
CAFFE’ FLORIAN – BIENNALE E MASSONERIA – VENEZIA
Caffè Florian è una leggenda che si trova sotto i portici delle Procuratie nuove esattamente in Piazza San Marco a Venezia. Locale storico che fu il primo caffè al mondo e rappresenta il simbolo dei luoghi sociali d’eccellenza per lo scambio tra le persone, in questo caso, vista la sua inaugurazione nel periodo pre natalizio del 1720, anche un luogo di nascita di qualcosa
di straordinario. A fondarlo fu Floriano Francesconi, che non gli conferi il nome medesimo ma il nome di “Alla Venezia trionfante”. Tuttavia i veneziani, dicevano semplicemente : “andèmo da Florian”, sottolineando il nome del proprietario, in dialetto veneziano.
Una delle curiosità fu che Carlo Goldoni nella sua commedia ” la bottega del caffè”, si ispirò al Floriani per caratterizzare il personaggio di Ridolfo. Ecco un elenco di “vip” dell’epoca che frequentavano il locale : Giacomo Casanova; Carlo Goldoni; Antonio Vivaldi; Wolfang Amadeus Mozart, Gasparo Gozzi; Giuseppe Parini; Silvio Pellico; Lord Byron; Ugo Foscolo; Charles Dickens, Goethe; Ernest Hemngway; Rousseau; Gabriele D’annunzio. Credo di poter affermare secondo fonti attendibili che si tratta di personaggi tutti appartenenti alla “massoneria” e se tanto mi da tanto!?
Iniziamo dal più vicino alla Caffetteria perchè ci ha scritto una commedia :
CARLO GOLDONI:
<<Goldoni fu iniziato al massimo grado della Massoneria, secondo Giordano Gamberini, che cita lo storico Carlo Francovich. Tale informazione viene ripresa anche dal veneziano Luigi Danesin, ex Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Alam.>>
ANTONIO VIVALDI : <<Le “Quattro Stagioni” sotto il profilo simbolico-esoterico sono legate
alla massoneria del rito scozzese >>. In questa fonte sufficientemente attendibile : https://www.storico.org/seicento_eta_lumi/massoneria_politica.html
si cita Vivaldi ma non ci sono indicazioni precise, un altra pagina sufficientemente attendibile https://www.ilsudonline.it/laltra-storia-del-sud-massoneria-e-politica/ si tratta di due poagine identiche.. ( si scopiazzano tra di loro o forse sono essi stessi autori dei tue articoli identici. Ma anche qui nessuna connesione diretta tra Massoneria e Vivaldi. In questa fonte blog troviamo notizie interessanti. Ecco il link: https://rdyork.blogspot.com/2009/02/il-primo-massone-italiano.html
Un frammento indica delle notizie poco interpretabili:
<<Sono trascorsi 284 anni da quando Francesco Saverio Geminiani, allievo di Arcangelo Corelli, virtuoso del violino, teorico della musica, uno dei maggiori compositori di musica strumentale della generazione di Händel, Bach e Vivaldi, fu iniziato a Londra in una Loggia atipica, formata da soli musicisti, la Philo-Musicae et Architecturae Societas Apollini, nata per iniziativa della loggia londinese Queen’s Head con sede in Hollis Street (Oxford Square).>>
Anche qui si cita Vivaldi ma non ci sono connessioni dirette. Non resta che vedere chi c’era nella loggia
PHILO – MUSICAE ET ARCHITECTURAE SOCIETAS APOLLINI . Per farla breve sappiamo che è probabile che il violinista Francesco Geminiani fosse all’interno di una di queste logge. Le probabilità quindi che Vivaldi fosse in contatto quanto meno con le logge massoniche non è remota. Ora andiamo avanti.
WOLFGANG AMADEUS MOZART. Anche egli frequentatore del caffè Florian, era anche lui membro della “Libera Muratoria” e si cita nella fonte sufficientemente autorevole
( https://www.libreriauniversitaria.it/ideologia-massonica-vita-musica mozart/libro/9788894894592#:~:text=Wolfgang%20Amadeus%20Mozart%20fu%20certamente,fratellanza%3A%20principi%20fondamentali%20della%20Massoneria.)
Che Mozart incarnava i principi strutturali della massoneria : LIBERTA’ UGUAGLIANZA E FRATELLANZA. Guarda che combinazione è il motto della “rivoluzione francese”
Secondo questa fonte : https://view.genial.ly/65048b117d7060001179dbb5/presentation-silvio-pellico-le-mie-prigioni#:~:text=LA%20MASSONERIA,un%20membro%20della%20Massoneria%20italiana, anche SILVIO PELLICO era un massone. Viene indicato genericamente “Massoneria Italiana”. Egli entrà anche nella “Carboneria” e questo deve farvi riflettere sui chi “fece l’Italia”.
Se uniamo i puntini riusciamo a capire come sin dall’inizio la Biennale non fu altro che una pianificazione massonica ben studiata anche se sul piano della convalida collettiva sembrava tutto molto spontaneo. Com direbbe qualcuno ” grazie al cazzo”.
Analizzeremo i nomi che ora saltiamo separatamente andiamo su CHARLES DICKENS: ecco una interessante fonte , questa volta “giornalistica”:
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/mappa-massoneria-romana-1157401.html
Nell’articolo si discorre dei padri fondatori dell’America, come George Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Ethan Allen, John Hancock, John Paul Jones, Paul Revere , Robert Livingston, come appartenenti a specifiche logge massoniche. L’articolo cita anche gli artisti dominanti e scrittori come : Charles Dickens e Walt Disney. Se leggete l’intero articolo ( sempre se non lo tolgono dopo che scoprono che ci ho fatto il link)
scoprite altri nomi . https://www.ilgiornale.it/news/cronache/mappa-massoneria-romana-1157401.html
L’articolo risale al 31 Luglio 2015 –
ERNEST HEMINGWAY : ” io ci credo, nella Massoneria. E’ una nobile organizzazione. cit del racconto “addio alle armi”- pare che tale frase appaia a pagina 13. Una curiosità di Hemingway fu che il suo nome in codice era “ARGO” quando avrebbe collaborato con il KGB ( servizi segreti sovietici) Fonte “GUARDIAN” Hemingway , fu anche un sorvegliato speciale da FBI come del resto tutti i comunisti negli Stati Uniti.
GOETHE : nel 1780, aderì alla loggia Anna Amalia, delle 3 rose. Nel 1781 divenne, “compagno” e nel 1782 Maestro.
ROUSSEAU, faceva parte della massoneria francese assieme a Voltaire. La prima loggia centrale francese fu la “Grande Loggia Inglese di Francia, autorizzata nel 1743 dalla Grande Loggia d’Inghilterra. I primi due grandi maestri furono i britannici Lord Dervent-Water e Lord d’ Harnouester. Ed invine anche D’Annunczio era massone al 33° grado del rito scozzese antico ed accettato. Bene credo che siano dati sufficneit per capire che ne il caffè Florian ne la Biennale furono un fenomeno spontaneo
e non programmato. Furono il frutto di piani ben definiti della Massoneria.
2.0 Prima Esposizione:
La prima esposizione della Biennale si è tenuta nel 1895 nei Giardini della Biennale, progettati dall’architetto Raffaele Ojetti.
- Palazzo delle Esposizioni: Nel 1907, fu inaugurato il Palazzo delle Esposizioni, progettato dall’architetto Eugenio Baroncelli, per ospitare le esposizioni della Biennale.
- Pavilioni Nazionali: A partire dagli anni ’30 del Novecento, molti paesi cominciarono a costruire i propri padiglioni nazionali nei Giardini della Biennale, con architetti come Josef Hoffmann per l’Austria e Gerrit Rietveld per l’Olanda.
- Arsenale: Negli anni ’80, la Biennale cominciò a utilizzare lo storico Arsenale di Venezia come sede per esposizioni e eventi, includendo restauri e riadattamenti architettonici guidati da professionisti come Aldo Rossi.
- Nuovi Spazi: Nel corso degli anni ’90 e 2000, la Biennale ha continuato a espandersi con l’aggiunta di nuovi spazi espositivi, come il Padiglione Italia nel Giardino delle Vergini progettato da Gae Aulenti.
- Restauri e Adattamenti: Durante il XXI secolo, vari architetti hanno lavorato ai restauri e adattamenti degli spazi espositivi esistenti della Biennale, tra cui Tadao Ando per il Giardino delle Vergini e David Chipperfield per il Padiglione Centrale.
- Padiglioni Temporanei: La Biennale ha spesso coinvolto architetti per la progettazione di padiglioni temporanei per esposizioni speciali o eventi collaterali, come il Padiglione del Serpentine Galleries progettato da Zaha Hadid.
- Sostenibilità e Innovazione: Negli ultimi anni, la Biennale ha mostrato un interesse crescente per la sostenibilità e l’innovazione architettonica, collaborando con architetti come Renzo Piano per progetti ecologici e di riqualificazione.
- Espansione Globale: La Biennale di Venezia ha anche influenzato la creazione di altre Biennali e eventi culturali simili in tutto il mondo, con architetti che contribuiscono alla progettazione di nuove sedi e infrastrutture per queste manifestazioni.
FONTE PRINCIPALE
Venezia, Biennale Arte 2024, 20 aprile – 24 novembre 2024
Con Adriano Pedrosa in qualità di curatore, nel 2024 cade la a 60. Esposizione Internazionale d’Arte, in programma da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024 (pre-apertura 17,18,19 aprile). https://www.labiennale.org/it
Questo articolo viene aggiornato quasi tutti i giorni anche con la connessione a nuove pagine e nuovi articoli.