Interni giapponesi progetti cultura idee immagini la casa giapponese

INTERNI GIAPPONESI: PROGETTI CULTURA IMMAGINI DELLA CASA GIAPPONESE.

 

La casa giapponese tradizionale fu ed è un perfetto scambio tra cielo e terra; il tempio shintoista ne è un esemplare di processo di rarefazione tra parte terrestre dell’universo e parte celeste.I templi shintoisti sono importanti luoghi di culto nella tradizione religiosa del Giappone. Il Shintoismo è una religione indigena che venera gli spiriti degli antenati, degli dei della natura e delle forze naturali. I templi shintoisti hanno una lunga storia che risale a migliaia di anni, con radici nella cultura e nelle credenze antiche del popolo giapponese.I materiali utilizzati per la costruzione dei templi shintoisti possono variare, ma spesso includono legno, pietra e paglia. La scelta dei materiali naturali riflette l’importanza data alla connessione con la natura nel Shintoismo.

I templi shintoisti possono presentare una varietà di dimensioni e forme. Alcuni sono piccole strutture isolate in luoghi tranquilli, mentre altri sono complessi templi che si estendono su vaste aree. La forma più comune di un tempio shintoista è il torii, un grande arco tradizionale in legno o pietra che segna l’ingresso sacro al tempio.Nel descrivere la storia dei templi shintoisti e le citazioni di filosofi giapponesi del passato, potrebbe essere utile menzionare filosofi come Motoori Norinaga, che ha sostenuto l’importanza del culto degli dei locali e dell’amore per la patria nel Shintoismo.  Alcuni importanti templi shintoisti includono il Santuario di Ise (Ise Jingu) nella prefettura di Mie, considerato il più sacro dei templi shintoisti, dedicato agli dei del sole e del mare. Un altro tempio importante è il Santuario di Meiji a Tokyo, costruito in onore dell’imperatore Meiji e dell’imperatrice Shoken.

architettura tradizionale giapponese
architettura tradizionale giapponese

 

I concetti di base  Premessa sulla tradizione e sul potenziale di utilizzo di concetti per migliorare gli spazi interni – le correnti culturali di questa impostazione di progetto. Differenza tra quella Giapponese – Cinese – Tibetana.

Base del saggio.

La casa tradizionale giapponese, conosciuta come “minka”, ha una lunga storia che risale a centinaia di anni. Queste case sono state influenzate da vari fattori, tra cui il clima, la cultura e la disponibilità di materiali locali. Le caratteristiche distintive della casa tradizionale giapponese includono:

  1. Architettura leggera: Le case giapponesi tradizionali sono spesso costruite con legno leggero e materiali naturali. I muri esterni sono spesso realizzati con pannelli scorrevoli chiamati “shoji” che permettono di aprire gli spazi interni all’esterno.
  2. Tatami: Le stanze delle case tradizionali giapponesi sono spesso pavimentate con tatami, che sono stuoie di paglia di riso intrecciate. Queste stuoie forniscono un’area confortevole per sedersi, dormire o fare altre attività.
  3. Fusuma e shoji: Le divisioni interne della casa tradizionale giapponese sono spesso realizzate con pannelli scorrevoli chiamati “fusuma” o “shoji”. I fusuma sono pannelli opachi, spesso dipinti con immagini o calligrafia, che separano gli spazi interni. Gli shoji, d’altra parte, sono pannelli traslucidi che consentono alla luce di passare attraverso di essi.
  4. Giardino interno: Molte case giapponesi tradizionali includono un giardino interno, chiamato “tsuboniwa” o “roji”. Questi spazi sono progettati per offrire un’atmosfera tranquilla e una connessione con la natura.

La casa tradizionale cinese, d’altra parte, presenta caratteristiche diverse. Le case tradizionali cinesi spaziano da dimore di campagna a complessi palaziali. Alcune delle caratteristiche comuni includono l’uso di materiali come legno e mattoni, l’uso di cortili interni e l’attenzione ai principi del feng shui.

La casa tradizionale tibetana, nota come “dzong”, è spesso costruita in pietra e legno, per resistere alle rigide condizioni climatiche dell’altopiano tibetano. Le case tibetane sono solitamente a più piani e presentano spesse pareti per l’isolamento termico. Le case tibetane spesso includono anche un’alloggiamento per animali domestici nell’edificio stesso.

In sintesi, le case tradizionali giapponesi, cinesi e tibetane differiscono per l’architettura, l’uso dei materiali, il design degli interni e le influenze culturali. Ogni cultura ha sviluppato il proprio stile architettonico in base alle proprie esigenze e risorse locali.

 

 

  • Interni giapponesi – la tradizione
  • Interni giapponesi la contemporaneità
  • Il tempio buddista
  • Le dimore reali
  • Le dimore del popolo
  • I materiali
  • La forma
  • Le antiche città
  • La fusione e contaminazione con l’occidente ( architettura moderna influenze reciproche).
  • La sostenibilità di questo habitat.

 

 

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architettura tradizionale giapponese
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Interni giapponesi, progetti cultura idee immagini la casa giapponese. Cos’è la casa giapponese e la sua cultura? qual è la prima cosa da sapere su come si organizza uno spazio di questo tipo? occorre conoscere la storia per sommi capi di questa cultura giapponese, e si  parte dal tempio buddista. Quella è la fonte principale dello spazio della casa considerato sacro come il tempio. Fu quella l’influenza nella civiltà giapponese sin dagli esordi. Senza questa base avete solo una carrellata di sciatte immagini che imitano senza andare all’essenza.

Wakayama è certamente un esempio di correlazione  “habitat” spirito e natura.

 

 

 

Interni giapponesi, progetti cultura idee immagini la casa giapponese  Lo spazio interno ispirato al “Giappone tradizionale”, nasce da alcuni aspetti da non sottovalutare, Intanto occorre capire perché e come loro realizzavano abitazioni prevalentemente in legno e perché anche oggi molti spazi sono strutturati con il legno.  L’antica cultura asiatica del Feng Shui e la filosofia dei 4 elementi e degli 8 elementi è alla base di questa cultura. Esistono due atteggiamenti diversi, il primo è scopiazzare idee da riviste mediocri, il secondo è ispirarsi a questa cultura ma reinventare un proprio spazio, cogliendo le cose migliori ed utili di questo modo di arredare.

SEMPLICITA’ ED ESSENZIALITA’ DELLA CASA GIAPPONESE.

La prima cosa che viene in mente è la semplicità e l’essenzialità. Ma se questo non fa parate del vostro stile di vita è inutile che facciate un progetto “Stile Giappone” perché poi vi ritrovate con una casa piena di oggetti che non sapete dove mettere. Lo stile di vita di chi ha una casa ad orientamento giapponese, non dipende dal lavoro che egli fa. Potrebbe fare il libraio, il bibliotecario, il banchiere, o l’impiegato postale, non cambia nulla. Lo stile di vita non dipende dal lavoro.  Tuttavia, se per caso fate un lavoro creativo, o in mezzo alla natura , questo  “stile” aiuta ed è più attinente.

 

Quello che conta in questo “stile” non sono gli oggetti ma gli spazi che se ne ricavano. Potete fare una casa Nippon ma se non avete la cultura del Bonsai, al posto della tv.. non potete fare una casa senza saper coltivare il  Bonsai. O avete per cultura il senso dello spazio che accoglie anche il Bonsai o farete solo una accozzaglia di cose acquistabili in qualsiasi mercatino trash. In alcune di queste immagini, viene proposta una declinazione progettuale. Seguiranno anche cenni storici e termini che servono a spiegare alcune cose fondamentali da comprendere.

Nel cinema possiamo trovare  alcuni esempi, di spazi interni giapponesi. Uno dei film interessanti  è stato l’ultimo Samurai interpretato da Tom Cruise

 

 

Esempio di immagine di progetto per una ristrutturazione che ha inciso anche sullo spazio outdoor della casa sul lago di Garda nel 2007.

 

STUDI DI ARCHITETTURA PER CASE GIAPPONESI? 

Esistono studi di architettura in Milano che si occupano di   ” casa giapponese”, c’è un elenco di negozi in Milano che forniscono  “interni giapponesi”.  Intanto ci siamo noi ( progetti@archiram.net) poi, in “calce”  vi faremo l’elenco di quelli che riteniamo siano i migliori a Milano. Diamo queste indicazioni su Milano perché noi ci  divulghiamo di progetti di interni esclusivamente su Milano ( interorior design Milano )  

NUOVA DIRECTORY SUL DESIGN A MILANO

La directory si occupa di design su Milano ma anche delle proposte “etniche” , il  “nippon design” che recupera quella tradizione, si trasforma , poi in architettura moderna. Si tratta di un mood, che ha influenzato architetti moderni e contemporanei. Il razionalismo organico, proviene, dall’influenza della cultura cinese e giapponese, senza ombra di dubbio.

CENNI STORICI . INDAGINI PRELIMINARI

. L’arte di costruire le case secondo i giapponesi, è antica quando l’impero. Tutto si fonda su un modulo chiamato  “tatami”. Il tatami è un concetto. Il tatami è un concetto geometrico di forma ottagonale ed  ha anche un valore tridimensionale. Atteniamoci per ora ad analizzare il suo potenziale sull’organizzazione in mappa della casa “giapponese”. I valori di questo elemento cellulare è di 45 cm di lato per  il lato inferiore e di 90 cm di lato per il lato lungo,  ergo il doppio.

ORGANIZZAZIONE DIMENSIONALE COMPLESSA DELLA CASA GIAPPONESE

Per l’organizzazione di uno spazio abitativo di base, occorre usare un blocco che contenta più  “tatami”. Nel disegno a matita che ho fatto si vede come si configura la prima organizzazione dell’habitat. Gli ambienti vanno organizzati in base a blocchi di 8 tatami. Con 8 tatami sono possibili anche geometrie poligonali. Ma questo lo vedremo nel prossimo articolo. 4 Blocchi da 8 tatami formano 32 tatami, dove può già vivere uno spazio “soggiorno” “pranzo”, poi vi diremo come si chiamano in giapponese questi spazi, per ora analizziamo alcune aree come l’ingresso che spesso è anche una veranda.

LA SUDDIVISIONE DEGLI SPAZI NELLA CASA GIAPPONESE

L’ingresso prende il nome di “Genkan”. Appena dopo l’ingresso che ha una configurazione minima di almeno due blocchi da 8 tatami, abbiamo il Toconoma,. che è una nicchia incassata composta da un minimo di 2 tatami in mappa, ma si può arrivare anche a 4 tatami. Lo spazio della “cucina giapponese”, può occupare il minimo lineare di  6 tatami, con uno spazio lordo di base di 16 tatami.  Una camera di base può misurare 3.60 x 3.60 m, ma non è piccola. Percettivamente una camera giapponese è più grande di quei metri. Ora vediamo i motivi. L’organizzazione dello spazio casa giapponese, che  conferisce l’idea di una casa fragile e spoglia, in realtà è il più flessibile che esista.

NELLA CASA GIAPPONESE LE PARETI NON SOSTENGONO IL TETTO

Non sono le pareti a tenere su il tetto, ma dei sistemi chiamati Shoji, che sono dei pannelli, in grado di creare un diaframma interno-esterno e rappresentano il recinto, ergo il confine della casa. Nello spazio interno invece le pareti, sono quasi tutte mobili, almeno il 90% C’è un racconto, di uno studioso che a fine ‘800 fece un viaggio in Giappone da cui abbiamo tratto molte indicazioni. Tale racconto vi verrà, esposto in coordinamento con la traduzione grafica, fra qualche  settimana. Ma quello che conta  ora , è che voi sappiate distinguere , concettualmente una casa occidentale da quella giapponese. Possiamo quindi, elencare questi primi punti.

Specchietto preliminare per un progetto descrittivo : La casa giapponese progettazione.

 

 

  1. Il tatami è la cellula concettuale base , l’uomo sta all’interno di 4 tatami. Il tatami misura 45×90 cmq
  2. Non ci sono pareti interne fisse , le pareti interne ( fusama ) possono mutare l’assetto
  3. Non esistono stanze fisse, l’area letto di giorno diventa living assieme allo spazio dedicato, perché non esiste nemmeno il concetto di letto, tutto è governato con materassini a dimensione tatami.
  4. Non esistono le sedie , quindi lo spazio è pulito, e ci sono dei dislivelli perché , la soletta di terra è rialzata.
  5. esiste sempre una verandina di ingresso, ed un tokonoma, poi molte nicchie che assumono le dimensioni del tatami.
  6. L’uso della carta bianca per i pannelli di delimitazione della casa, diffonde una luce indiretta molto intensa che aumenta la spazialità degli elementi.

 

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