La città che non funziona 1.1

La città che non funziona, è una rubrica per dare delle indicazioni e per mettere in evidenza la totale incapacità degli amministratori, locali,  condominiali e politici, non diremo come fare perchè, non diamo suggerimenti gratuiti, tuttavia alcune idee saranno open source.

 Un area del Bronx di NY in questo caso i luoghi aggregativi sono localizzati all’interno delle scuole. Gli spazi aperti in questo caso sono pochi. I ragazzi cosi passano più tempo in strada. Esistono però dei cortili con verde negli spazi interstiziali degli isolati.

Il primo problema è la sezione. La sezione strada – casa ha un difetto fondamentale. La strada viene usata dai bambini per giocare. Quando accade questo, è chiaro che l’urbanistica ha fallito, specie quella italiana. Nell’urbanistica americana questo accade molto meno, ma accade anche la. Sarebbe sufficiente mettere un campo da basket o da calcetto per ogni quartiere, e scopriremo che non basta, allora aggiungeremo, una piazzetta, e poi ci accorgeremmo che non basta e allora metteremo un campetto da baseball, e poi da tennis.

Questa è in vece la zona di Broadway a nord di Manhattan, l’area è fatta in gran parte da grattacieli. L’unico spazio pubblico in evidenza è la  New York Public Library
Fifth Avenue and 42nd Street, New York, NY 10018. Il resto è all’interno degli edifici. La zona è importante anche per la presenza del “nuovo” grattacielo della Bank Of America.( 2009) degli architetti cook+fox. Negli ultimi 20 anni NY è mutata, ma la concezione a griglia non è cambiata. Il Bronx e Litle Italy potrebbero essere nuove occasioni? 

Tutto è relegato all’interno delle scuole. Il gioco bimbi park viene interpretato come la presenza di stupidi scivoli e giostrine , “rincoglionenti”  in poche parole , mi sembra di aver capito che dopo anni di razionalismo, non solo lo fate male , ma non capite un cazzo. Ogni quartiere deve avere una piazzetta, sufficientemente sicura e semplice. Basterebbe studiare la sezione di valle di Geddes, poi vi spiegheremo che cosa è.  Anche qui la ROAD MAP si è attivata osservando tante cose, dai video di Lambrenedetto ad alcuni filmati, al lavoro fatto da Silvia Sardone, alle cose che dicono i sovranisti e tutto il resto.

La prima risposta che si può dare è il contorno di una parola molto semplice : FUTURO. Il futuro, non tutti sanno vederlo, anticiparlo, prevederlo. Gli architetti non fanno nulla di tutto questo, loro lo “progettano”. Poi quando gli architetti del futuro osservano quel futuro, lo adattano alla vita del tempo. L’architetto è l’autore della “fabbrica del tempo”.

Vi esporremo le mostruosità recenti in alcuni centri sub – urbani, per farvi capire come certe cose belle vengono sacrificate per un non specificato criterio di concordanza urbanoide e nel recintare aree “ad penis canem”, secondo la logica dell’idiota secolarizzato.

Non potevo non esporre la mostruosità del secolo, che ci è estata esposta di recente dopo  quel fatto drammatico accaduto alla  vigilia di un torrido Ferragosto Italiano.  Non temete l’Italia è ricca di queste cose ancora…siamo solo all’inizio.  

Immagine presa da imperatv.it 
studi di architettura interior design Milano

we furbacchione non scopiazzare le mie pagine furbastro

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